Dobbiamo essere consapevoli del grado di disfunzionalità che siamo stati in grado di raggiungere. Non possiamo fare altro che definirla clinicamente come una psicopatologia, una affezione virale che si incista parassiticamente nelle menti dei soggetti e li rende completamente succubi dei codici impiantati.
Qualche mese fa, negli Stati Uniti, durante un raduno gay, i partecipanti israeliani sono stati estromessi (per poi essere riammessi successivamente, come Matisyahu, ve lo ricordate il caso Matisyahu?), in quanto israeliani. Dunque vengono espulsi da un raduno gay dei gay dell’unico paese gay friendly in Medioriente, (negli altri vengono lanciati dai tetti o impiccati), perché sono israeliani. D’accordo. Niente di cui meravigliarsi più di tanto. Ma infatti non mi meraviglio, dico solo che ormai siamo alla pazzia. D’altronde, c’è un noto filosofo o meglio exfilosofo italiano, Gianni Vattimo, omosessuale dichiarato, che tifa per Hamas, ovvero per quelli che gli farebbero la pelle se si dichiarasse pubblicamente a Gaza…Ma la filosofia, quando si piega all’ideologia diventa solo un passatempo per canaglie.
Poi abbiamo un gruppo di medici britannici. Medici, non gli esponenti di un variopinto corteo, che chiedono che Israele venga espulso dalla World Medical Association. Israele che è l’unico paese in Medioriente all’avanguardia nella tecnologia medica e l’unico in grado di fornire come conseguenza una professionalità e una efficienza che i suoi vicini si sognano. Israele che in fatto di tecnologia medica la Gran Bretagna se la mangia, avendo inventatato cosucce come il First Care Emergency Bandage, il SensAheart, il monitor cardiaco Nicom, il monitor Babysense che permette ai genitori di sapere se i neonati hanno delle crisi respiratorie, l’Oxitone che misura il livello dell’ossigeno nel sangue e può prevenire gli infarti, e molte atre cose. Israele, secondo i medici inglesi che hanno sottoscritto l’appello, dovrebbe essere cacciato dalla associazione mondiale dei medici.
La marchiatura dei prodotti che provengono da Giudea e Samaria, i territori “okkupati”, la conosciamo, così come siamo aggiornati sugli apartheid week tenuti nei campus americani e finanziati da associazioni islamiche affiliate con i Fratelli Musulmani, gli stessi che quando vinsero in Egitto, Obama salutò con entusiasmo. Eventi durante i quali, squadristi che hanno nella Carta Programmatica di Hamas il loro vangelo, accusano Israele di essere uno stato colonialista e oppressore.
La disfunzionalità che abbiamo raggiunto, dicevo. Un collasso totale della ragione. Sono i nipotini di Stalin, i nostalgici di Mao e del Che, che non si sono mai riavuti dalla fine storica del comunismo (non chiamateli nazisti per favore, i nazisti sono oggi rappresentati da gruppuscoli grotteschi che festeggiano il compleanno di Hitler e hanno lo stesso peso nel mondo della cultura, dell’informazione, della politica, dei rastafariani). Sono i terzomondisti antiglobalisti nutriti da un odio viscerale per l’occidente, per il capitale, per il liberalismo in cui sono cresciuti e hanno prosperato e prosperano. Sono gli intossicati dall’idea che il mondo deve essere liberato dall’ingiustizia e se non ci fosse l’occidente e fossimo tutti con le pezze al culo in una bella società dall’economia pianificata tipo Venezuela, staremmo tutti molto meglio.
Soprattutto staremmo tutti molto meglio se Israele sparisse dalla mappa e al suo posto ci fosse un altro stato arabo, musulmano, un altro stato abitato da poveracci sottomessi al ras di turno, monarca, teocrate, satrapo o generale che dir si voglia. Un altro stato arabo incapaci di produrre e di elaborare niente altro che impotenza e vittimismo.
I gay anti-gay (se sono israeliani), i medici anti-medici (se sono israeliani) e tutti gli altri anti-israeliani, come sarebbero contenti di questo risultato. Con la canna della pistola che si sono infilata in bocca, giulivi, potrebbero finalmente premere il grilletto.