Il consigliere comunale Cinquestelle della città di Torino, Monica Amore, ha postato e definito “interessante” un’immagine che raffigura i nomi delle testate del Gruppo Editoriale GEDI, sovrastati dalla caricatura di un ebreo col naso adunco e la kippah.
Come è noto, l’impresa multimediale GEDI – che raggruppa La Repubblica, L’Espresso, La Stampa, Il Secolo XIX, HuffPost Italia, Radio Deejay, Radio Capital e Radio m2o – ha come presidente John Elkann e nel consiglio d’amministrazione è presente Marco De Benedetti, figlio di Carlo De Benedetti.
Elkann e De Benedetti sono di origine ebraica, fatto che induce numerosi complottisti antisemiti a rispolverare il mito della “cospirazione giudaica” per dominare il mondo attraverso lobby e cenacoli cabalistici.
Il Movimento Cinque Stelle non è nuovo a manifestazioni di antisemitismo e cospirazionismo. Nel gennaio del 2019, il senatore grillino Elio Lannutti pubblicò sulla sua pagina Facebook un link dal seguente contenuto:
“Gruppo dei Savi di Sion e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, portò alla creazione di un manifesto: ‘I Protocolli dei Savi di Sion’. Suddiviso in 24 paragrafi, viene descritto come soggiogare e dominare il mondo con l’aiuto del sistema economico, oggi del globalismo, dei banchieri di affari e finanza criminale”.
Il mito del complotto ebraico per dominare il mondo attraverso il controllo delle banche, del denaro e dell’informazione ha origini antiche. Lo storico Norman Cohn ha dedicato a questa fantasia un poderoso studio intitolato Licenza per un genocidio. « I Protocolli dei savi anziani di Sion» e il mito della cospirazione ebraica (Castelvecchi, 2018).
I famigerati Protocolli dei savi anziani di Sion sono un crestomazia prodotta negli uffici della Ochrana, la polizia segreta zarista, alla fine dell’800, in cui si sostiene, con documenti falsi, che gli ebrei tentano di impadronirsi del mondo attraverso la massoneria, il capitalismo, le idee liberali e l’usura. I Protocolli si diffusero in tutta Europa, diventando rapidamente il testo sacro degli antisemiti e di Adolf Hitler. Sono ancora ampiamente diffusi nel mondo musulmano e vengono citati nello statuto di Hamas.
I tropi antiebraici contenuti nel suddetto testo continuano a circolare nel web, soprattutto in quei siti che hanno fatto della lotta alla finanza internazionale e al sistema “mondialista” una missione esistenziale. Scrive Cohn:
“Il mito della cospirazione mondiale ebraica è sopravvissuto, sotto forme diverse per molti secoli è si è diffuso nel mondo da un continente all’altro. E ha sempre mostrato la stessa stupefacente capacità di trasformare certi individui in ciechi fanatici, inaccessibili e sordi all’evidenza, e di turbare e confondere in varia misura molta gente in altri casi assai assennata”.
I Protocolli e le teorie complottiste sono una risposta semplice alla complessità del mondo. L’idea di un potere tentacolare che tira le fila del mondo attira come una calamita menti deboli, vuote e votate alla brutalizzazione della realtà. Scrive a tal proposito Alain Finkielkraut:
“Un tale antisemitismo non è mai colto in fallo, perché sostituisce la trasparente opacità del complotto all’anarchia del mondo visibile”.
Il complottista non rileva nulla di dissonante nel fatto che un piano mondiale segretissimo sia descritto con dovizia di particolari in un libro comprato, magari, in edicola. Il dietrologo antisemita non ha perso la ragione, ma la fa girare a vuoto, creando connessioni logiche coerenti e mai falsificabili. Ad esempio: se apprende da un giornale di un gruppo editoriale diretto da un ebreo che I Protocolli sono un falso, allora questa diventa la migliore prova della loro autenticità.
La mente complottista si abbandona a sillogismi sconnessi dai fatti: i banchieri governano il mondo, i Rothschild sono banchieri, gli ebrei governano il mondo. Semplice, lineare ma falso.
La teoria degli ebrei – solitamente indicati con la maiuscola, “Ebrei”, per sottolinearne il carattere di entità metafisica e atemporale – come marionettisti del pianeta è sostenuta anche da numerosi libelli mascherati da investigazione giornalistica, ne sono un esempio: I Rothschild e gli altri. Dal governo del mondo all’indebitamento delle nazioni: i segreti delle famiglie più potenti di Pietro Ratto o Il club Bilderberg. La storia segreta dei padroni del mondo di Daniel Estulin.
Non sorprende troppo, dunque, se il percolato antisemita vecchio di secoli abbia penetrato anche il Movimento Cinque Stelle, che fin dalla sua nascita si è nutrito di notizie false e tesi strampalate.
Viviamo tempi complicati e rapidi, essere al passo con gli eventi è difficile, ma questo non può giustificare l’adesione a un antisemitismo cavilloso e camuffato da lotta popolare.