L’ANPI ha cambiato idea, la fiera dei piccoli editori “Più libri più liberi” no. “Sionismo, il vero nemico degli ebrei”, del giornalista inglese Alan Hart, è stato presentato ieri. Il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, si è quindi visto costretto a disertare l’evento, cui era stato invitato anche perché in programma c’era l’incontro con la storica Anna Foa e il giornalista Fabio Isman su “Gli abitanti del Ghetto di Roma” di Angela Groppi, censimento della popolazione ebraica tra il 1555 e il 1796.
La comunità ebraica di Roma si è dissociata dall’evento, Di Segni ha deciso di dare forfait con queste parole: La manifestazione dell’editoria è libera di presentare quel che vuole, io sono altrettanto libero di fare le mie scelte».
Dal canto loro, gli organizzatori della Fiera hanno deciso di non annullare la presentazione del libro perché secondo la coordinatrice Silvia Barbagallo: “Abbiamo verificato il contenuto del libro per accertarci che, al di là delle posizioni rigide sul sionismo e la questione palestinese, non ci fosse nulla di antisemita. Abbiamo invitato i rappresentanti della comunità a confrontarsi con noi perché le critiche ci sono sembrate eccessive e politiche. Abbiamo seguito l’incontro e non c’è stata alcuna allusione razzista. Nulla di offensivo nemmeno nel libro a nostro avviso, e così abbiamo deciso di andare avanti».
In realtà Alan Hart esprime concetti che vanno oltre “l’antisionismo”: ritiene, ad esempio, che l’attentato dell’11 settembre sia un “inside job” orchestrato dal Mossad.
Il curatore del volume, Diego Siragusa, ha invece definito su facebook “Delirante povero ebreo” un consigliere della comunità ebraica di Roma che aveva chiesto di annullare la presentazione.
Si chiama anti-sionismo.