Israele e Iran

La risposta di Israele all’attacco dell’Iran dovrebbe essere proporzionata?

Troppo spesso, attivisti per i diritti umani, diplomatici e giornalisti fraintendono il concetto di proporzionalità come pertinente alle leggi sulla guerra terrestre e alle Convenzioni di Ginevra. Queste e altre afferenti fonti di diritto internazionale non affermano né implicano che una parte debba rispondere a un attacco con una forza proporzionata a quella usata contro di ; piuttosto, la forza usata deve essere proporzionata all’obiettivo. 

Ad esempio, se il fuoco di un cecchino appostato in un edificio colpisce un’unità militare, quellunità potrebbe legalmente invocare l’utilizzo del fuoco di artiglieria per distruggere quell’abitazione e neutralizzare quella minaccia. Lartiglieria e i fucili di precisione potrebbero non rappresentare una potenza di fuoco equivalente, ma la quantità di forza sarebbe proporzionata al legittimo obiettivo militare di prevenire la morte delle truppe. Tuttavia, non c’è carta bianca: non sarebbe proporzionato esigere un attacco aereo per spazzare via un intero isolato cittadino al fine di uccidere un cecchino appostato in un solo edificio. 

È diffusa lidea errata che una parte che risponde a un attacco possa farlo esclusivamente in un modo che causerebbe la stessa quantità di danni. Fareed Zakaria, ad esempio, ha scrittosulWashington Post, “Sono ormai quasi tre mesi da quando il governo di Benjamin Netanyahu ha lanciato la sua  invasione di terra a Gaza, ed è tempo di porsi alcune domande difficili: è stata proporzionata al danno che Hamas ha inflitto a Israele?” 

La misura appropriata per la risposta di Israele richiede che Gerusalemme esamini quale sia il legittimo obiettivo militare della guerra a Gaza, in Libano, nello Yemen o forse persino in Iran. A Gaza, ad esempio, l’obiettivo dichiarato da Israele è la distruzione della capacità militare di Hamas e la fine del suo controllo di Gaza. Ciò consente un uso della forza molto maggiore rispetto alla violenza perpetrata da Hamas il 7 ottobre 2023. I diplomatici potrebbero non apprezzare l’obiettivo di Israele e potrebbero essere favorevoli a un cessate il fuoco che consentirebbe a Hamas di ricostruire il suo arsenale di armi e il suo governo, ma ciò influisce sulla legalità dell’obiettivo e dei metodi di Israele. Gli strateghi israeliani prendono opportunamente in esame decenni di attacchi mortali di Hamas e la probabilità che continuino. Le Forze di Difesa Israeliane, quindi, hanno tutto il diritto di portare la guerra a Gaza finché Hamas non si arrende o non viene distrutta. 

Come Zakaria, Kenneth Roth, direttore esecutivo di Human Rights Watch per quasi trent’anni fino alle sue dimissioni nel 2022, ha inciampato sulla proporzionalità. Secondo Roth, Israele ha violato la proporzionalità nel salvataggio di tre ostaggi nelle mani di Hamas perché, a suo parere, sono morti troppi combattenti e civili di Hamas. Tuttavia, si sbaglia, perché se lo Stato ebraico avesse usato meno fuoco di soppressione, la probabilità di Israele di salvare gli ostaggi e proteggere i soccorritori sarebbe diminuita. (Inoltre Roth fa un uso disinivolto della definizione di civile.) 

Anche il presidente Joe Biden ha commesso un errore nel suo riferimento alla proporzionalità. Dopo che l’Iran ha lanciato più di 100 missili balistici contro lo Stato ebraico, Biden haaffermato che “Israele ha il diritto di rispondere. Dovrebbe essere una risposta proporzionata”, e ha avvertito Gerusalemme di non prendere di mira le strutture nucleari iraniane. La decisione su come Israele risponderà, tuttavia, ruota attorno al fatto che lo Stato ebraico sia disposto a tollerare un ciclo di ripetuti attacchi missilistici da parte dell’Iran o se voglia porre fine del tutto alla guerra su più fronti che Teheran gli impone. Gerusalemme potrebbe anche considerare che la Repubblica islamica potrebbe ora accelerare i suoi sforzi per costruire un dispositivo nucleare operativo, un obiettivo questo che deve prevenire.

Pertanto, lo Stato ebraico ha una lista di opzioni legittime, che vanno dagli attacchi limitati a uno sforzo per distruggere completamente il programma nucleare iraniano e/o eliminare i leader del regime.

Per agire legalmente, gli sforzi di Israele dovrebbero essere proporzionati a quegli obiettivi, e non a qualche nozione arbitraria o politica, lo standard di cui si parla ora da parte di esperti o politici. 

Traduzione di Angelita La Spada 

https://www.meforum.org/mef-observer/should-israels-response-to-iran-attack-be-proportional

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