Meir Dagan è morto a 71 anni, lottando fino alla fine contro una lunga malattia. Tre anni fa aveva fatto un trapianto di fegato in Ucraina, suo paese natale, nonostante fosse già in fin di vita. Invece ha resistito altri tre anni, da combattente quale era. Da giovane gli era stata conferita una medaglia per aver lottato corpo a corpo contro un terrorista che teneva in mano una granata, abbattendolo a colpi di krav maga dopo dieci minuti di lotta. Il terrorista in questione era Abu Nimer, all’epoca uno dei più ricercati della striscia di Gaza. Era il gennaio 1971 e Dagan era comandante del reparto speciale Rimon dell’IDF. Pochi mesi prima era rimasto gravemente ferito alle gambe: la jeep su cui era a bordo era saltata per aria a causa di una mina.
Meir Dagan è stato uno dei più brillanti e coraggiosi soldati della sua generazione, meritandosi nel 2002 la nomina di capo del Mossad, il glorioso servizio di intelligence che ha diretto per 9 anni ininterrottamente, fino al 2011. Un eroe per Israele e per gli israeliani, che oggi piangono la sua scomparsa.
