Quanto avvenuto a Milano, nella centralissima Piazza Duomo, giovedì 25 aprile è qualcosa di indegno, imbarazzante ed estremamente grave. I manifestanti della storica Brigata Ebraica, molti dei quali anziani, sono stati aggrediti a sputi, calci, pugni, bastonate e anche a colpi di lama da un gruppo di nordafricani davanti al Mc Donald’s della piazza. I soggetti in questione avevano addosso bandiere palestinesi e kefye, è dunque il caso di evitare affermazioni del tipo “non erano parte della manifestazione”. Al massimo non erano inseriti in gruppi organizzati, che è un altro discorso.
I filmati delle vergognose scene stanno facendo il giro del mondo, sono disponibili sia su vari media e sia per mano di persone che loro malgrado si trovavano lì, non è dunque difficile rendersi conto di cosa è successo. Lunghi, interminabili minuti di violenza proprio davanti a una fila di camionette della polizia stazionate di fronte all’ingresso principale del Mc Donald’s ed è proprio qui in mezzo che il corteo della Brigata Ebraica è rimasto intrappolato.
https://www.youtube.com/watch?v=N73FDyPbs-g
E’ più che eloquente la scena della donna con il simbolo della Brigata con la Stella di David in mano che batte sulla camionetta della polizia per chiedere aiuto, ma per tanti, troppi minuti, non avviene alcun intervento efficace. Gli aggressori persistono con i loro assalti, incuranti delle videocamere e della presenza della polizia a due passi. Un ragazzo rimane ferito da una coltellata al braccio.
I City Angels, che scortavano la Brigata, si sono interposti tra i manifestanti ebrei e gli assalitori, mettendo a rischio la propria incolumità e facendo il lavoro che avrebbe invece dovuto svolgere il reparto mobile, la celere. Gli “angeli” hanno potevano fare poco, ma hanno fatto fin troppo e se non era per loro le cose sarebbero andate molto peggio; meritano dunque tutta la stima possibile.
Ora però è il momento delle domande, perché è evidente che ci si trova davanti a un fiasco totale sul piano della sicurezza, sia a livello preventivo che di risposta. Cosa sarebbe successo se i nordafricani, invece che con calci e bastoni, avessero colpito con mannaie e machete? Oggi saremmo forse qui a contare feriti e morti?
In primis c’è da chiedersi per quale motivo, in un momento in cui l’antisemitismo è ai massimi livelli e le aggressioni nei confronti di manifestanti ebrei erano altamente probabili, si è deciso di far scortare la Brigata Ebraica dai City Angels. Di nuovo, massimo rispetto e ammirazione per il loro operato, hanno salvato la situazione. Ma era il loro lavoro? In un momento così delicato come quello attuale? Forse sarebbe stato più idoneo far scortare la Brigata dalla celere. Perché non è stato fatto?
In secondo luogo, i manifestanti della Brigata non andavano assolutamente fatti fermare in quel punto, purtroppo noto per determinate frequentazioni (non a caso l’aggressione è avvenuta proprio lì). Il Mc Donald’s, così come molte attività commerciali, presenta inoltre la problematica della doppia entrata su due lati opposti della struttura, predisponendolo così ad essere utilizzato come “canale” di ingresso e fuga.
In terzo luogo, come riportato da diversi giornali, gli aggressori erano già noti per violenze e rapine, avevano addosso simboli di militanza (bandiere e kefye), cosa ci facevano lì? Era poi così difficile individuarli ed allontanarli preventivamente?
In quarto luogo, non è chiaro per quale motivo le forze dell’ordine abbiano impiegato così tanto ad arrivare in forze e neutralizzare la minaccia. Come già detto (e visto nei filmati), l’assalto è durato per tanti, troppi minuti e se non fosse stato per i City Angels e anche per un po’ di fortuna, le cose sarebbero potute andare molto male. Sono immagini che non avremmo mai voluto commentare.