Pubblichiamo parte dell’intervento svolto da Niram Ferretti ieri al Tempio Centrale di via Guastalla a Milano in occasione della Giornata Europea della Cultura ebraica dedicata quest’anno al tema della famiglia.
[N.d.R]
Il nome Rothschild è un nome immediatamente evocativo ed è sostanzialmente sinonimo di denaro, potere, e, con il passare del tempo, di influenza occulta. Su questo aspetto torneremo in modo particolare a breve. Intanto un bignamino storico. I Rothschild hanno origine a Francoforte, nel sedicesimo secolo, e iniziano la loro fortuna attraverso la gestione delle finanze di Gugliemo I il Langravio di Assia, ultimo dei figli di Federico II. Sostanzialmente, Meyer Amschel Rothschild, il capostipite della futura dinastia di banchieri, inizia come cosiddetto ebreo di corte, ovvero nel ruolo di quegli ebrei che potevano prestare il denaro ai reali i quali, in questo modo, non si sporcavano le mani con una attività considerata disonorevole come il prestito di soldi. Da qui si arriverà poi, dopo la rivoluzione francese, alla gestione dei capitali che, attraverso la Gran Bretagna, arrivavano in Assia Kassel per l’arruolamento dei mercenari da impiegare nelle guerre contro Napoleone. E’ importante tenere a mente questo punto perché verrà usato poi contro i Rothschild. I profitti che essi fecero durante il periodo delle guerre napoleoniche gli verrà in seguito imputato. Infatti, dalle guerre napoleoniche, i Rothschild trassero enormi profitti che poi vennero usati per finanziare altre imprese. E ora arriviamo al tema del mio intervento, che è relativo a come, nel corso dei secoli, il nome dei Rothschild sia diventato sostanzialmente, ad uso degli antisemiti, una sineddoche per ebreo.
Nella immaginazione paranoica degli antisemiti, Rothschild significa sostanzialmente “potere ebraico”, e soprattutto, potere occulto ebraico, e qui, inevitabilmente, non possiamo evitare di ricollegarci ai Protocolli dei Savi Anziani di Sion, il falso complottista confezionato agli inizi del Novecento, dall’Ochrana, la polizia segreta zarista, l’antesignana del KGB, in cui viene descritto come realmente accaduto, un incontro dei maggiori esponenti dell’ebraismo i quali, in sintesi, illustrano il loro piano segreto per influenzare e dirigere il mondo.
Nel 1846 esce a Parigi un pamphlet di un autore che si firma con lo pseudonimo “Satana” il quale informa i suoi lettori che Nathan Rothschild, il più noto dei figli del capostipite della dinastia, conoscendo in in anticipo l’esito della battaglia di Waterloo era riuscito a trarne grandi profitti in borsa e che suo fratello James era il principale responsabile di un incidente ferroviario avvenuto in Francia causato da una carenza di manutenzione intenzionale, quindi dovuto alla volontà di risparmiare a danno degli utenti. Il libretto fu un grande successo editoriale, vendette decine di migliaia di copie ed è il primo esempio di una pressoché infinita serie di accuse rivolte ai Rothschild, di fatto assurti al ruolo dell’ebreo astuto, cinico, avido e manipolatore.
Nel suo libro del 2023 Jewish space lasers, the Rothschilds and 200 years of conspiracy theories, Mike Rothschild, l’autore, un giornalista americano, che è solo un omonimo, ha raccolto l’insieme di queste teorie cospirazioniste che vanno dalle più plausibili a quelle più folli, come è appunto quella che dà il titolo al volume, secondo la quale, nel 2018 dei generatori solari spaziali avevano provocato l’incendio di alcune foreste in California. Una deputata repubblicana aveva sostenuto che avendo fatto delle ricerche aveva scoperto che i generatori erano riconducibili, tra gli altri, a dei finanziamenti dei Rothschild.
Il fondamento delle teorie della cospirazione si basa sull’assunto che la maggioranza, se non tutti i fenomeni rilevanti, politici, storici, economici e culturali abbia una regia, ci sia cioè un gruppo o più gruppi che li determinano, i quali, però, poi fanno sempre riferimento in senso ascendente, a un gruppo egemone, a un apice generativo, che ne è il regista occulto. Il primo a mettere nero su bianco questa idea fu un sacerdote francese alla fine del diciottesimo secolo, l’abate Barruel il quale, nel 1797, nei cinque volumi del suo Memoire pour servir a l’histoire du jacobinisme, sostenne che la Rivoluzione Francese era stata ordita dai massoni i quali, a loro volta erano dominati dall’ordine dei templari, che in realtà non era mai stato distrutto nel 1314. Dai massoni si arrivava poi agli illuminati bavaresi.
E’ interessante evidenziare come, ai primi dell’Ottocento, un presunto ufficiale dell’esercito italiano, J.B. Simonini poi diventato protagonista di Il cimitero di Praga di Umberto Eco, scrive una lettera all’abate per informarlo che c’era in giro gente assai peggiore dei massoni, si trattava della “setta ebraica”, il prototipo della cosiddetta lobby, una setta molto ricca e influente che ordiva trame e complotti spaventosi.
I Rothschild sono e diventano senza sosta il prototipo di questa setta, ne rappresentano il nefasto emblema, così come vengono raffigurati in una vignetta su un settimanale satirico francese. Le Rire, fondato a metà Ottocento in cui un vecchio dalla lunga barba bianca e sul capo una strana corona con una testa di animale, il vitello d’oro, ghermisce un globo con delle mani artigliate.
Nell’immaginazione paranoica degli antisemiti e dei complottisti, due categorie che si intrecciano indissolubilmente, essi sono inscalfibilmente tali, e nulla, nessun argomento, nessun tentativo di spiegare in modo puntiglioso che questo assunto si basa su fantasie e leggende potrà fare cambiare loro opinione poichè le teorie complottiste sono logicamente inespugnabili, essendo strutturalmente circolari, cioè inglobando al loro interno ogni possibile confutazione come parte stessa del complotto.