Il 16 ottobre 1943 è una data ricordata come “rastrellamento del ghetto ebraico di Roma”, in realtà si tratta di una semplificazione scorretta. Gli arresti degli ebrei sono avvenuti in tutta Roma, non solo nell’area dell’ex ghetto. Durante il periodo nazista a Roma non c’era infatti alcun ghetto ebraico, essendo durato dal 1555 al 1870 quello istituito da papa Paolo IV Carafa. Il rastrellamento e le deportazioni sono avvenuti 73 anni dopo la fine del periodo del ghetto.
Secondo le ultime ricerche, gli ebrei arrestati durante la razzia del 16 ottobre 1943 a Roma sono stati 1.015.
A questi vanno aggiunti anche:
1. Carolina Milani, non ebrea, assistente di Enrichetta De Angeli che era molto malata e che la Milani non volle lasciare;
2. Samuele Emanuele Ermanno Valabrega, figlio di Emanuele e Cecilia Silvia De Benedetti, che risulta morto durante la razzia;
3. Sofia Soria, figlia di Raffaele e Chiara Gentilomo che risulta morta durante la razzia (Fonti: Armando Troisio, Roma sotto il terrore nazista, Roma, Castelvecchi, 2014, p. 238 e Relazione del Presidente della Comunità Israelitica di Roma Ugo Foà circa le misure razziali adottate in Roma dopo l’8 settembre, data dell’armistizio Badoglio, a diretta opera delle Autorità Tedesche di occupazione, 15 novembre 1943, pubblicata in Ottobre 1943: cronaca di un’infamia, a cura della Comunità Israelitica di Roma, Roma, Tip. Dapco, 1961, p. 26.
Ne Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall’Italia (1943-1945), di Liliana Picciotto, Milano, Mursia, 2002, p. 846, e nello Schedario Anagrafe del Novecento conservato nell’ASCER viene invece segnalata come deceduta successivamente per stenti il 4 novembre 1943);
4. Isacco Sermoneta, figlio di Abramo e Costanza Della Rocca, che non fu arrestato, ma si consegnò per seguire la moglie Pacifica Efrati e le tre figlie;
5. il figlio di Cesare Di Veroli e Marcella Perugia nato al Collegio Militare.
Coloro che sono stati coinvolti nell’arresto risultano quindi essere in tutto 1.020, di cui 1.018 rimasti al Collegio Militare fino al 18 ottobre.
Da lì i detenuti sono stati portati alla Stazione Tiburtina, dove sono stati raggiunti da Massimo Darmon, figlio di Aurelio ed Enrichetta Valensi (che era stato arrestato il 30/09/1943) e Costanza Sermoneta, figlia di Isacco e Laura Della Rocca, che, alla stazione, è salita sul convoglio diretto ad Auschwitz per seguire il marito Eugenio Calò.
In virtù di questi dati si può affermare che gli ebrei (e non) coinvolti nell’arresto e la deportazione del 16 ottobre 1943 a Roma siano stati 1.022, mentre, effettivamente, sul treno per Auschwitz erano in 1.020. La cifra di 1.022 vittime della razzia del 16 ottobre 1943 è confermata congiuntamente da Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), Fondazione Museo della Shoah di Roma ed Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma (ASCER).
Sono ritornati a casa solo in 16 su 1.022:
1) Michele Amati, figlio di Adolfo e Celeste Piperno, nato a Roma il 20/10/1926, liberato a Buchenwald il 04/04/1945.
2) Lazzaro Anticoli, figlio di Marco e Giuditta Di Veroli, nato a Roma il 03/01/1910, liberato a Stolberg l’08/05/1945.
3) Enzo Camerino, figlio di Italo e Giulia Di Cori, nato a Roma il 02/12/1928, liberato a Buchenwald in data ignota, tornato a Roma il 09/06/1945.
4) Luciano Camerino, figlio di Italo e Giulia Di Cori, nato a Roma il 23/07/1926, liberato a Buchenwald in data ignota, tornato a Roma il 09/06/1945.
5) Cesare Di Segni, figlio di Samuele ed Enrica Di Veroli, nato a Roma il 05/10/1899, liberato ad Auschwitz il
27/01/1945.
6) Lello Di Segni, figlio di Cesare Umberto ed Enrica Zarfati, nato a Roma il 04/11/1926, liberato a Dachau il
29/04/1945.
7) Angelo Efrati, figlio di Abramo Umberto ed Maria Di Segni, nato a Roma il 29/04/1924, liberato a
Ravensbrueck il 02/05/1945.
8) Cesare Efrati, figlio di Abramo Umberto ed Maria Di Segni, nato a Roma il 02/05/1927, liberato a Flossenburg il 22/05/1945.
9) Sabatino Finzi, figlio di Giuseppe e Zaira Zarfati, nato a Roma l’08/01/1927, liberato a Buchenwald
l’11/04/1945.
10) Ferdinando (Fernando) Nemes, figlio di Enrico e Giovanna Freidrich, nato a Fiume l’08/06/1921, liberato a
Buchenwald l’11/04/1945.
11) Mario Piperno, figlio di Mosè e Colomba Citone, nato a Roma il 06/06/1916, liberato a Dachau il 29/04/1945.
12) Leone Sabatello, figlio di Abramo e Celeste Tagliacozzo, nato a Roma il 18/03/1927, liberato a Ravensbrueck il
30/04/1945.
13) Angelo Sermoneta, figlio di Eugenio e Giuditta Piperno, nato a Roma il 10/06/1913, liberato a Dachau il
29/04/1945
14) Isacco Sermoneta, figlio di Abramo e Costanza Della Rocca, nato a Roma l’08/03/1912, liberato a Monaco
l’01/05/1945.
15) Settimia Spizzichino, figlia di Mosè e Grazia Di Segni, nata a Roma il 15/04/1921, liberata a Bergen Belsen il
15/04/1945. Unica donna sopravvissuta.
16) Arminio Wachsberger, figlio di Davide e Miriam Matilde Gellis, nato a Fiume il 04/11/1913, liberato a Dachau
il 29/04/1945.
Erano stata liberate, ma sono morte subito dopo, anche Fiorella Anticoli, figlia di Marco ed Ester Frascati, ed Enrica Spizzichino, figlia di Prospero e Belladonna Frascati. In tutto, i liberati sono stati quindi 18 (15 uomini e 3 donne), ma a tornare a Roma riprendendo la loro vita sono stati effettivamente solo in 16.
Fonti:
-Dopo il 16 ottobre 1943. Gli ebrei a Roma: occupazione, resistenza, accoglienza e delazioni (1943-1944), a cura di Silvia Haia Antonucci e Claudio Procaccia, Roma, Viella, 2016;
-16 ottobre 1943. La deportazione degli ebrei romani tra storia e memoria (Atti del Convegno internazionale “La razzia del 16 ottobre 1943. Dimensioni e problemi della ricerca storica a settant’anni di distanza”, organizzato dalla CER e dall’Istituto Storico Germanico, 17 ottobre 2013), a cura di Martin Baumeister, Amedeo Osti Guerrazzi e Claudio Procaccia, Roma, Viella, Collana Ricerche dell’Istituto Storico Germanico, vol. 10, 201;
-Roma, 16 ottobre 1943. Anatomia di una deportazione, a cura di S.H. Antonucci, C. Procaccia, G. Rigano, G. Spizzichino, Guerini e Associati, Milano 2006 (da tale volume risulta che gli ebrei che furono coinvolti nella razzia il 16 ottobre 1943 a Roma furono 1.016, ma sono stati riscontrati 2 errori – Bellina Calò che invece era morta nel 1933, ed Alberto Moscati che era stato arrestato il 16 aprile 1943 –, 4 casi dubbi che sono stati levati dai certi e 12 nominativi aggiunti provenienti dall’Elenco Deportati conservato presso l’ASCER e confermati anche da altre fonti).
Si ringrazia la dott.ssa Silvia Haia Antonucci, responsabibile dell’ASCER, Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma.