Storia di Israele e dell’Ebraismo

“Giovani, andate tutti in Israele”. La testimonianza di Rossella, israeliana d’adozione

Israele lascia sempre qualcosa. Che sia per una vacanza, un’esperienza di lavoro, l’Erasmus oppure una scelta di vita, chi visita Israele o vi risiede per un periodo si porterà dentro il ricordo per tutta la vita. Proprio per questo abbiamo voluto ospitare le testimonianze di Mirko, giovane in vacanza-studio, e di Leonardo, amico di Mirko andato in Israele per le vacanze natalizie. E ora, il nostro diario dei viaggi continua: anche Rossella Guicciardi, che in Israele ha vissuto, vuole raccontarci le sue esperienze. Con le persone, con i luoghi, con l’arte, la cultura e i musei.
Una sola certezza: Israele le è rimasta sempre nel cuore, proprio per questo non può tollerare l’informazione manipolata.

Rossella, a un certo punto della tua vita hai deciso di andare a vivere in Israele. Perché questa scelta?
Avevo appena terminato l’Università e ho partecipato a un concorso presso il Ministero degli Esteri puntando a Israele, perché mi era rimasta nel cuore dopo un viaggio fatto da ragazzina con mia madre; avevo iniziato ad acquistare libri sulla storia e le tradizioni di questo Paese e col tempo avevo messo insieme una vera biblioteca.

Come sei stata accolta e che esperienze hai avuto in Israele?
Sono stata accolta benissimo, letteralmente a braccia aperte; non parlavo la lingua, ero da sola, ma ho incontrato persone stupende. Appena arrivata sono stata invitata da una famiglia a partecipare al Seder dello Shabbat; venni in seguito ospitata ad Acco vicino al confine col Libano e infine voglio ricordare con grande emozione i festeggiamenti di Rosh Hashanah in casa di una famiglia di ebrei persiani, con tanti bambini e tanta allegria.

Ne avrai sicuramente approfittato per viaggiare. Che luoghi hai visto? E che impressione ti hanno fatto?
Tel Aviv è una città molto affascinante e frenetica, interessante anche dal punto di vista urbanistico e architettonico. Secondo la mia esperienza Israele ha saputo sfruttare al massimo ciò che la natura concedeva: le spiagge ad esempio sono pulite e bellissime; il territorio di Ein Gedi e Mar Morto assolutamente unico; anche la Galilea mi è piaciuta, c’è serenità, in alcune località il tempo sembra essersi fermato… Masada, Tabga….
Nonostante la durezza del deserto ho trovato grande bellezza e mistero nel paesaggio israeliano, se dovessi scegliere tra tutti direi sicuramente Qumran al tramonto!

Cosa pensi quando leggi le notizie su Israele riportate dai giornali italiani?
Provo grande sconforto, perché Israele è dipinto come un drago cattivo e ingordo, disobbediente a tutti e a tutto. Non è così, perché è un grande Paese, con università prime al mondo e valori di rispetto altissimi. Ci tengo a sottolineare che come cristiana sono sempre stata rispettata e anzi accompagnata a visitare chiese e luoghi di interesse storico. Israele non è intollerante; tutti i ragazzi con cui ho parlato sono arcistufi della guerriglia costante e di dover prendere sempre l’aereo per uscire dal Paese dato che sono circondati da nazioni che non vogliono israeliani. Non è vero che gli ebrei sono ricchi e gli arabi poveri: gli israeliani sono molto semplici nei costumi. Insomma, la lista delle falsità è lunga. Ma soprattutto perché non vengono mostrati i morti e i feriti israeliani? O le famiglie nei bunker? Ho conosciuto un’anziana signora che durante la guerra col Libano è rimasta nel bunker col cagnolino per giorni e nessuno la trovava più; a causa di questo ha sviluppato un disturbo permanente al sistema nervoso.

Sei ancora in contatto con israeliani? Parlate spesso dell’attualità? Cosa vi dite?
Sì, certo. Con alcuni parlo solo di cose personali, famiglia, nascite, lavoro…
Altri mi parlano della continua incessante pioggia di razzi da Gaza. In generale si sentono abbandonati dall’opinione pubblica europea, ma quello che fa loro più male sono gli strilli negazionisti che di quando in quando escono da qualche nevrotico in giro per il mondo. Questa è una vera sofferenza per gli israeliani. Io ho visitato il bellissimo Museo dello Yad Vashem e consiglio a tutti di andarci, ma non come fanno i politici che si muovono solo per propaganda, intendo un’esperienza profonda, di partecipazione intima, per capire un po’ di più dell’animo dell’uomo e della nostra storia.

Cosa consiglieresti a chi ancora non ha avuto la fortuna di visitare Israele e vorrebbe andarci?
Israele è da conoscere nelle sue mille sfaccettature. La consiglio ai giovani perché è vivace e ricca di fonti di ispirazione. C’è una grande vita artistica. Poi alle persone che non hanno mai visto Gerusalemme consiglio la Città Vecchia, San Pietro in Gallicantu e l’Israeli Museum costruito a forma di giara e che racchiude il grande tesoro: il rotolo del Libro di Isaia ritrovato presso il Mar Morto e ora conservato in un’enorme sala sotterranea che mi fa pensare alla pancia della mamma che cela la nascita della civiltà.

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