Nel 1975 Arafat e i suoi scagnozzi assassini avevano occupato il Libano facendo scoppiare la guerra civile che, secondo i testi dell’epoca, fece 40.000 vittime. In quel periodo gruppi di terroristi arabo/palestinesi facevano incursioni in Israele, entravano nelle case dei civili israeliani e massacravano famiglie intere. Nel 1979 Samir Kuntar, uno dei più efferati criminali mediorientali, all’epoca sedicenne esponente del Fronte per la Liberazione della Palestina, alla guida di un gruppo di terroristi, arrivarono a Nahariya, sfondarono la porta di un appartamento a caso, presero in ostaggio Danny Haran di 28 anni e la sua bambina Einat di 4, li portarono sulla spiaggia dove Kuntar fucilò Danny davanti agli occhi della figlia, gettò il suo corpo in mare, infine prese la bambina e le sfracellò il cranio contro le rocce col calcio del fucile. In casa, in un soppalco della camera da letto, era rimasta nascosta la madre Smadar con la bambina più piccola, Yael, di due anni e una vicina di casa. Nel tentativo di non far piangere la figlia, Smadar tenne tanto stretta la bocca della piccola che questa morì soffocata. In seguito dirà che in quei momenti le erano tornati alla mente i racconti di sua madre durante la Shoà e i bambini morti soffocati nel disperato tentativo di non farli piangere. Aveva perso in pochi minuti di terrore due figlie e il marito mentre gli scagnozzi rimasti in casa per stanarle sghignazzavano sparando scariche di mitra e gettando granate in giro per casa.
Prima di entrare nell’appartamento della famiglia Haran, Kuntar aveva ucciso un poliziotto e, nella fuga, prima di essere catturato, ne uccise un altro. Fu condannato all’ergastolo. In prigione il mostro ebbe modo di studiare, prese anche il diploma di contabile e parlò sempre con orgoglio dei crimini commessi. Nel 2006 l’ANP gli conferì la cittadinanza onoraria considerando un onore l’assassinio di una bambina ebrea, nel 2008 fu liberato grazie alle promesse di Hezbollah di scambiarlo con due soldati israeliani, Eldad Regev e Ehud Goldwasser, catturati mentre pattugliavano il confine col Libano. Nel momento dello scambio, trasmesso in diretta dalla TV israeliana, un brivido di orrore percorse tutto Israele quando dal furgone di Hezbollah non uscirono i nostri due soldati ma due bare. La solita cinica infame crudeltà dei terroristi arabi. Kuntar fu accolto come un eroe, ricevuto da Assad e messo a capo di Hezbollah in Siria.
Questa è per sommi capi la storia di questo assassino di bambini, libero, onorato e rispettato dagli infami par suo, che se la rideva e si godeva la gloria delle sue sordide imprese. Aveva fatto, però, i conti senza il Mossad che il 19 dicembre alle 10.15 lo fece centrare in pieno da un F16 mandando la sua anima all’inferno a far compagnia a Arafat, Edward Said, Josè Saramago e tutti gli odiatori di Israele che lo hanno preceduto. Smadar Haran, che generosamente aveva acconsentito alla liberazione dell’aguzzino della sua bambina e del marito nella speranza di salvare i due ragazzi israeliani (che poi risultarono essere stati ammazzati da Hezbollah appena catturati) ha commentato “Una giustizia storica è stata compiuta”.
Smadar Haran
Ma veniamo alla parte tragicomica della vicenda, cioè al pressapochismo dei media italiani che, vuoi per sudditanza a Hezbollah, fanatici assassini che per l’Europa sono solo un partito politico, vuoi per zero professionalità, hanno dato la notizia in vari modi, uno peggio dell’altro a seconda del grado di dhimmitudine. Allora, incominciamo questa breve, vergognosa e patetica carrellata che spero faccia capire agli italiani quanto poco devono fidarsi dei loro organi di informazione:
La Repubblica parla di Kuntar come responsabile di quattro morti israeliani (uno di meno del totale delle sue vittime), notizia generica, omettendo l’efferatezza dei fatti reali
Per il Corriere.it le vittime di Kuntar erano tre (due di meno), tra cui una bambina di quattro anni.
R.it non fa nessun accenno ai crimini del terrorista. Niente! Per il sito web di Repubblica Kuntar (chiamato da loro Qantar) era semplicemente un capo Hezbollah ucciso in un raid aereo israeliano. Basta, tutto qui, il cattivo Israele che si diverte ad ammazzare i poveri Hezbollah.
Ma la palma della dhimmitudine va, come sempre, al TG3. L’edizione delle 19.30 del 20 dicembre parla di un certo Samir Kantar, comandante di Hezbollah, assassinato dai raid israeliani perché ritenuto responsabile della morte di due israeliani (tre di meno).
Signore e signori, vi presento la disinformazione italiana serva di tre padroni, il terrorismo, i soldi e l’ossessione antisraeliana, che, in loro nome, omette, sorvola, deforma la realtà, violenta la verità e cambia la storia.
Giustizia è stata fatta, la piccola Einat, la sorellina Yael e Danny potranno riposare in pace, il mostro è all’inferno. Israele non dimentica e non perdona!
Di: Deborah Fait per Informazione Corretta
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