Giuditta Pini è una parlamentare della Repubblica italiana. Deputata del Pd.
A questo dovete credere perché abbiamo fonti autorevoli che lo dimostrano, quali il sito della Camera dei Deputati.
La giovane modenese classe ’84 era già salita alla ribalta delle cronache per aver invocato lo spirito di Lorena Bobbit contro tutti i colleghi maschi che avevano bocciato l’emendamento sulla parità di genere.
Oggi ha fatto qualcosa di meglio: si è improvvisata esperta di perizie balistiche e di diritto internazionale.
Ci sarebbe da ridere, non fosse che il suo ruolo imporrebbe una maggiore serietà e autorevolezza nel condividere informazioni delicate.
Giuditta Pini sostiene di essere venuta in possesso di una pallottola di gomma estratta dal cranio di un bambino palestinese, che sarebbe stato ucciso dall’esercito israeliano.
Ci informa che “Di solito le pallottole di gomma sono grandi più o meno come una pallina da ping pong e sono, ovviamente, di gomma (e fanno comunque un male cane). Questa come potete vedere è più piccola, e ha l’anima di metallo, in barba alle convenzioni internazionali sulle armi.
Questa in particolare che state guardando è stata estratta dal cervello di un bambino di 12 anni. E’ inutile che vi dica che per rompere il cranio e penetrare questa pallottola deve essere stata sparata da molto vicino alla testa del bimbo“.
Noi, che siamo operatori dell’informazione, dobbiamo fidarci sulla parola. Giuditta Pini non spargerebbe mai menzogne per screditare Israele. Il suo ruolo glielo impone.
Così come lo imporrebbe ad Abu Mazen, al quale tutti hanno dato credito quando assicurava che un bambino palestinese fosse stato ucciso dall’Idf. Nei giorni successivi quel bimbo (in realtà già adolescente) era ritratto in varie foto, sorridente e in cura presso un ospedale israeliano, nonostante avesse aggredito cittadini ebrei.
Ci siamo posti alcune domande: chi è il bambino ucciso di cui parla Giuditta Pini? Quanti anni aveva? Aveva aggredito, ucciso o tentato di uccidere uno o più cittadini israeliani? Non lo sappiamo perché Giuditta Pini, parlamentare della Repubblica italiana, non lo dice.
Chi è la fonte? Da chi ha avuto quel proiettile? Qualcuno le pone questa domanda e lei risponde: “operatori dell’ospedale al Makassed di Gerusalemme”,
Abbiamo quindi la notizia di rilevanza giornalistica: esistono, all’ospedale al Makassed di Gerusalemme, operatori che trafugano illegalmente reperti balistici per consegnarli nelle affidabili mani di parlamentari italiani, i quali prontamente diffondono su facebook.
L’ironia della vicenda è che noi non potremmo neppure chiedere conferma all’ospedale, in quanto la consegna sarebbe avvenuta in via ufficiosa e non si sa da parte di chi. Operatori o sedicenti tali, non è dato sapere con quali incarichi, né perché abbiano voluto consegnare questi reperti proprio a Giuditta Pini. Forse nella speranza che ella stessa condividesse tutto su facebook.
Le fonti sono senza dubbio autorevoli, come le perizie improvvisate della giovane deputata Pd. Le pallottole di gomma sono sparate da normali fucili M16 calibro 7.62 o 5.56, per cui una palla della stessa dimensione di quelle da ping pong (come dice la deputata) non passerebbe dalla canna, lo stesso vale per la palla che si vede in fotografia.
L’esperta balistica Giuditta Pini cavalca vieppiù la retorica filo-palestinese dell'”abuso dei proiettili di gomma” da parte delle forze israeliane, che violerebbero le “convenzioni internazionali sulle armi”. Ci si aspetterebbe qualche riferimento in più (articoli, commi) ma dobbiamo accontentarci. Anche della versione dell’onorevole, secondo cui il proiettile sarebbe stato sparato da “distanza ravvicinata” a guisa di feroce esecuzione.
Ci basterebbero le prove. Altrimenti proveremo a fare questo esperimento: metteremo dentro una provetta un bossolo da caccia al cinghiale e poi scriveremo su facebook che è stato estratto dalla testa di un bambino di 5 anni perché durante la festa di carnevale, invece di tirare i coriandoli, i giovani del Pd hanno sparato cartucce da caccia con il fucile. Il tutto senza addurre alcuna prova, se non, appunto, bossolo e provetta.
E attenderemo la reazione di Giuditta Pini.
Certo, diffamare i giovani del Pd sarebbe ben più grave che lanciare accuse non verificate e non scrupolosamente provate contro Israele. In fondo il teatrino di Pallywood ci ha abituati a tutto, anche all’espianto degli organi dai cadaveri dei palestinesi. Che sarà mai un’accusa naif da parte di una parlamentare che si dimentica del suo ruolo istituzionale e sparge “controinformazione” degna dei centri sociali o di Samantha Comizzoli?
AGGIORNAMENTO:
Per completezza di informazione pubblichiamo l’immagine di veri proiettili di gomma israeliani, di forma ben diversa rispetto a quello della foto pubblicata dalla parlamentare modenese
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