Ori Sasson, judoka israeliano, ha vinto la medaglia di bronzo nella categoria +100 kg uomini. Si tratta della seconda medaglia israeliana alle olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. La precedente è arrivata sempre dal judo, ancora un bronzo: ad aggiudicarselo era stata Yarden Gerbi, per la categoria 63 kg donne.
Al di là del dato sportivo, il bronzo di Ori Sasson ha una valenza simbolica. E’ una medaglia contro la cultura dell’odio che troppi atleti arabi hanno mostrato nei confronti di Israele in quest’ultima edizione delle Olimpiadi.
Un odio che non ha nulla a che vedere con lo spirito sportivo e olimpico. Tutto è cominciato dagli atleti libanesi che hanno impedito agli israeliani di salire sul loro stesso pullman. Poi è stata la volta di una judoka saudita, Joud Fahmy, sospettata di aver perso apposta per evitare di incontrare l’israeliana Gili Cohen nel turno successivo.
Infine, l’episodio probabilmente più grave: al termine dell’incontro valevole per i quarti di finale, il judoka egiziano Islam El Shehaby ha rifiutato di stringere la mano all’israeliano Ori Sasson dopo essere stato sconfitto da quest’ultimo.
Tre episodi che rappresentano un campanello d’allarme. Atleti arabi e musulmani che rifiutato di salire sullo stesso pullman, affrontare o stringere la mano ad israeliani, ignorando lo spirito sportivo e la cultura delle olimpiadi. Rischiando squalifiche, certamente, ma anche consapevoli di essere ben visti dai loro governi. Probabilmente otterranno benefici per i loro atteggiamenti e saranno apprezzati in patria, cosa evidentemente più importante dello sport. Non è certo questo che il mondo vuole vedere durante le Olimpiadi.
Ecco perché la medaglia di bronzo di Ori Sasson, dopo il “gran rifiuto” dell’atleta egiziano, rappresenta una rivincita dello sport e della cultura delle olimpiadi contro l’odio di troppi atleti arabi e islamici che hanno usato la manifestazione sportiva come vetrina anti-israeliana.
Non sappiamo se ci saranno altri episodi “antisionisti”, ci auguriamo di no. Per ora, le due medaglie di bronzo nel judo hanno restituito ad Israele ciò che scorrettezza e odio hanno tolto in queste Olimpiadi.