Le “pazze” Bat Ye’Or e Oriana Fallaci lo hanno detto quando ancora non era conclamato come lo è oggi, e vennero appunto bollate come pazze. La grande studiosa ginevrina con piglio accademico e lucidità cartesiana ha iniziato a scriverlo nel 1996. Ci ha parlato di “Eurabia”, della nuova creatura sorta per volontà politica arabo-europea, della svendita di Israele agli arabi in cambio di commesse lucrose. Ci ha parlato della “dhimmitudine” lo status di inferiorità civile concesso dall’Islam agli infedeli ebrei e cristiani come la condizione culturale e psicologica della nostra resa. E la Fallaci, nel magma della sua prosa furibonda, ci disse che l’Islam guerriero ci aveva dato guerra e avrebbe continuato a farlo senza sosta. E ora siamo qui ad assistere a una Europa incapace di rispondere, preda del proprio inutile balbettio, dei suoi sotterfugi e delle sue ipocrite capziosità, dei suoi distinguo bizantini da salotto. Tutti sintomi chiari di un esaurimento di risorse, di linfa, di una fiacchezza irrimediabile.
L’Europa che non esiste e non è mai esistita, se non come potentato economico, moloch burocratico-finanziario, questa Europa non più continente e incapace di darsi un ubi consistam convinto e risoluto su come agire, questa Europa se non si modificherà non potrà che capitolare. I prossimi attentati, perché ci saranno, oh sì, ci saranno, e non c’è bisogno di essere Cassandra per prevederli, le daranno il colpo di grazia e forse, in questo modo, la libereranno dalla sua mascheratura.
Prendano il cappello in mano i burocrati di Bruxelles, i politici incapaci di affrontare l’emergenza e si rechino da chi ha sulle spalle quasi settanta anni di lotta con il terrorismo islamico travestito da movimento di liberazione nazionale. Vadano a Gerusalemme a imparare il modo in cui gestire al meglio quella “peste” che è “La stessa peste che colpirà anche voi”, come diceva a una giornalista francese prima del massacro del Bataclan, l’attuale primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.