Israele e Stati Uniti

La pacificazione ad ogni costo, la più grande minaccia per la pace

Nel 2020, Joe Biden, nel corso della campagna elettorale, affermò ripetutamente che la dura politica sanzionatoria di Donald Trump nei confronti della teocrazia iraniana avrebbe portato gli Stati Uniti ad una guerra. 

La guerra, in effetti, si avvicina, ma non per effetto delle decisioni assunte da Trump nel corso del suo mandato, bensì per il lassismo e la debolezza mostrati da Biden. 

L’Amministrazione democratica ha allentato le sanzioni all’Iran, rimpinguadone le casse, svuotate dalle politiche dei repubblicani. Solo a marzo, dopo che un attacco con un drone di fabbricazione iraniana uccise tre soldati americani in Giordania, Biden approvò una nuova deroga alle sanzioni, garantendo, di fatto, a Teheran, l’accesso a oltre 10 miliardi di dollari. 

La Casa Bianca ha aperto per la prima volta i rubinetti del denaro l’estate scorsa, dopo una serie di colloqui segreti con l’Iran, mediati dall’Oman, e riportati da tutti i principali quotidiani statunitensi, anche se, in merito, non esistono dichiarazioni ufficiali dell’Amministrazione democratica. 

A ottobre, come è noto, vi sarebbe stata la strage nel sud d’Israele, alimentata e sostenuta dalla repubblica islamica, mentre le milizie sciite filoiraniane in Yemen, Iraq e Siria intensificavano i loro attacchi contro le forze americane di stanza in quei territori. 

Adesso, dopo aver adottato questa politica scellerata, il team di Biden si rivela sempre più preoccupato dalla possibilità che l’Iran decida di approfittare del periodo di circa 90 giorni tra le elezioni del 4 novembre e l’insediamento del prossimo presidente americano, il 20 gennaio 2025, per violare le restrizioni internazionali e accelerare la costruzione di un’arma nucleare con cui colpire Israele. 

Il regime islamista, non va dimenticato, padroneggia bene la produzione di materiale fissile e quella di missili a lungo raggio, necessari per trasportare un carico nucleare. 

Anche il presidente Trump ha espresso la sua preoccupazione circa un possibile attacco nucleare iraniano nelle ultime settimane del mandato di Biden. Se l’Iran dovesse, davvero, accelerare la costruzione della bomba, scenario estremamente probabile, l’America, Israele, l’Occidente tutto, saranno costretti a colpire preventivamente, ponendo così essere quella guerra tanto temuta da Biden. 

I fatti, ancora una volta, provano che la ricerca della pacificazione a ogni costo è la più grande minaccia alla pace. 

 

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