Il Centro Islamico “Iqraa” di Bologna è diventato un trampolino di lancio per continui attacchi contro ebrei, Israele, Stati Uniti e per dichiarazioni a sostegno di Hamas, tutti perpetrati dal locale predicatore pakistano Zulfiqar Khan.
Il vicepremier Matteo Salvini ha suggerito la procedura di espulsione per Khan, mentre due deputati del partito di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Marco Lisei e Sara Kelany, hanno presentato un’inchiesta parlamentare al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Il Console Onorario di Israele per Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, Marco Carrai, ha annunciato che intenterà una causa contro Khan per le sue dichiarazioni cariche di odio.
Contro ogni logica e buon senso da parte di chi è sotto l’attenzione dei media e delle autorità nazionali, Khan ha risposto in modo aggressivo attaccando pubblicamente, dal pulpito della sua moschea, il vicepremier Salvini, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alessandro Morelli, l’eurodeputata Isabella Tovaglieri e la giornalista Federica Orlandi del Resto del Carlino di Bologna.
Come se non bastasse, la pagina Facebook dell’Iqraa Islamic Center ha pubblicato due video di Khan che attacca il giornalista e scrittore italo-egiziano Magdi Cristiano Allam (ex caporedattore del Corriere della Sera), ex musulmano convertito al cristianesimo.
Magdi Allam vive da anni sotto la protezione della polizia, a causa delle numerose minacce di morte ricevute da estremisti islamici.
Negli ultimi due video postati sulla pagina Facebook di Iqraa, Khan ha accusato Allam di “vomitare tutto la sua cattiveria contro l’Islam e il Corano”.
Khan ha inoltre affermato: “Questo Magdi Cristiano Allam, egiziano, era musulmano. In che modo? Non ho bisogno di dire (per fare pubblicità) che tipo di musulmano fosse. Oggi lo conosciamo come Cristiano…”; accusandolo inoltre di essere “lontano dalla religione” e “lontano dalla verità”.
Vale la pena ricordare che Khan ha affermato in più occasioni che, poiché vive in Italia e non in Israele, ha il diritto di dire quello che vuole perché la Costituzione italiana glielo consente; continuerà quindi a “dire la verità”.
Nel novembre 2023, Khan ha dichiarato: “…In Italia, grazie ad Allah, siamo al sicuro e abbiamo il diritto di parola”.
Tuttavia, la “verità” di Khan è piuttosto inquietante, considerando le dichiarazioni che ha fatto, come quella del 26 maggio quando, durante un sermone, ha detto:
“Questi piccoli guerrieri, un gruppo di persone chiamato Hamas. Hanno reso chiaro al mondo che questi sono codardi (Israele, i sionisti), non possono fare nulla contro gli uomini, possono solo agire contro i bambini, contro le donne, contro i civili”. (12:58)
“Abbiamo visto che così tanti fratelli hanno paura di dire che Hamas è un gruppo sincero, mujaheddin, perché hanno bombardato tutti i musulmani in Europa, che devo necessariamente dire che Hamas è un’organizzazione terroristica. Ci hanno provato con me anche dal 7/10 in poi, abbiamo sempre avuto questa posizione secondo cui Hamas non è un’organizzazione terroristica. Stanno difendendo il loro territorio”. (32:47)
“Ringraziamo Allah attraverso questi guerrieri mujaheddin di Hamas che hanno scoperto questa realtà, questa verità, che questi (israeliani, americani) sono terroristi, sono assassini…” (53:54)
Questa non è la prima volta che Khan esprime punti di vista simili; ad esempio, il 19 aprile, ha affermato che “Hamas, Hezbollah, Siria, Iran e Yemen non vogliono uccidere, non vogliono danneggiare i civili” e successivamente ha invocato: “Quella punizione che aspettiamo arrivi da Allah, con le mani di Hamas e Hezbollah…” (19:29).
Nel maggio 2021, durante un discorso di piazza nella piazza principale di Bologna, “Piazza Maggiore”, citando il Vangelo di Giovanni, Khan ha affermato che “…Gesù Cristo, invece di andare in Giudea, andò in Galilea, perché gli ebrei volevano ucciderlo. Questi ebrei, non dico tutti, ma parte degli ebrei, sono crudeli, sono crudeli, usano l’intelligenza per danneggiare gli altri”.
Durante un altro sermone tenuto il 24 maggio, Khan ha dichiarato:
“Hanno costruito una parola, Semitismo. Il semitismo non esiste. Nessun libro parla di semitismo, di antisemitismo. Questa parola si diffuse dopo il 1781…Poi dopo il 1870 costruirono la parola antisemitismo venuta dalla Germania…” (21:33).
E di seguito:
“Semitismo, anche se crediamo che il semitismo esista, questi sionisti non sono semiti…Per questo hanno cancellato [sic] che volevano portare una legge, un regolamento, che deve costituire il DNA di tutti coloro che vivono sulla terra di Israele. Quando si sono resi conto che il DNA non sarebbe andato come volevano”. (22:10).
Nel novembre 2023, durante il programma televisivo mainstream italiano “Dritto e Rovescio”, Khan ha dichiarato: “Gli israeliti sono terroristi e ingannatori secondo la Bibbia”, aggiungendo che “l’inganno con l’obiettivo dell’interesse personale fa parte della fede ebraica”.
Khan ha anche ripubblicato diverse immagini di terroristi di Hamas con il volto coperto, fasce e armi.
Ieri, martedì 9 luglio 2024, il Ministro dell’Interno italiano ha finalmente risposto all’inchiesta della deputata Sara Kelany su Khan:
“Il suddetto (Khan) risulta essere presidente dell’associazione culturale islamica “IQRAA” con sede a Bologna e, nel ruolo di “esperto” dei precetti della religione islamica, partecipa a numerosi incontri (anche televisivi), dove ha spesso espresso posizioni intransigenti sulle questioni riguardanti l’Occidente, l’omosessualità, il ruolo delle donne e, dopo gli attentati del 7 ottobre, anche sul popolo palestinese e sul governo israeliano, manifestando apprezzamento per l’azione portata avanti da Hamas.
Tali dichiarazioni, riportate anche sui profili social e sul web, sono già state oggetto di informativa presso l’Autorità Giudiziaria, volta a consentire a quest’ultima di effettuare proprie valutazioni in merito all’eventuale rilevanza penale dei contenuti espressi”.
La dichiarazione del Ministro indica che le autorità italiane stanno monitorando e valutando la situazione di Khan.
Il Ministro deve però capire che le dichiarazioni di Khan (comprese quelle sopra menzionate) non sono “posizioni intransigenti”, ma attacchi alla religione ebraica e agli ebrei (non importa se “non tutti”, come spesso Khan sostiene). Sono dichiarazioni di sostegno a Hamas, un’organizzazione terroristica inserita nella lista nera dell’Unione Europea.
Vale anche la pena ricordare che lo scorso aprile un cittadino algerino di 58 anni residente nella città di Udine è stato espulso per aver postato sui social contenuti pro-Hamas e filo-jihadisti palestinesi.
Inoltre, è noto che un cospicuo numero di persone che pubblicavano contenuti pro-Isis sono stati espulsi. Hamas è diverso dall’Isis?
Nella replica di ieri Piantedosi precisa che “dal 1° gennaio 2023 al 5 luglio sono state arrestate 22 persone legate ad ambienti di terrorismo/estremismo religioso”. Non è chiaro cosa significhi il termine “religioso”… Erano tutti islamisti? Se sì, perché non dirlo chiaramente?
È difficile capire perché Khan abbia potuto finora utilizzare il pulpito del suo centro islamico come palcoscenico per una narrazione così pericolosa. Il fatto che Khan ricopra la carica di imam (in una grande città del nord Italia) non fa altro che rendere il suo caso ulteriormente problematico, perché la sua narrazione potrebbe influenzare qualcuno disposto ad agire.
Piantedosi ha citato la sorveglianza dei siti ebraici e israeliani di Bologna, ma ciò non basta. Se c’è un problema alla fonte, è lì che bisogna affrontarlo, e finora ciò non si è verificato, almeno in questo caso specifico. Perché gli ebrei di Bologna (e d’Italia in generale) devono vivere nella paura? Perché una moschea dovrebbe diventare un trampolino di lancio per la narrativa estremista?
Traduzione di Niram Ferretti
https://blogs.timesofisrael.com/zulfiqar-khan-the-bologna-based-hate-preacher/