Il gruppo terrorista palestinese Hamas ha festeggiato il fallimento del golpe militare contro il presidente turco Recep sui social media, per le strade di Gaza e anche… in cucina. L’Autorità palestinese, nel frattempo, si è limitata ad una telefonata di congratulazioni.
Venerdì sera, mentre l’esito del tentativo di rovesciare Erdogan non era ancora chiaro, il leader di Hamas Musa Abu Marzook ha twittato “Il grande popolo turco si riverserà nella battaglia contro i golpisti”.
Sabato mattina, quando è emerso che la fazione anti-Erdogan all’interno delle forze armate turche aveva fallito, Hamas, che non ha indetto le elezioni a Gaza da quando ha assunto il controllo della zona franca in un violento colpo di stato nel 2007, dopo aver vinto le elezioni parlamentari palestinesi un anno prima, ha condannato “il peccaminoso tentativo di rovesciare la scelta democratica del fraterno popolo turco”.
Prosegue il comunicato: “Inoltriamo le nostre congratulazioni al Presidente Erdogan, ai partiti turchi e alle forze di sicurezza per aver salvaguardato la democrazia e la libertà.”
Hamas ha anche tenuto organizzato un rally pro-Erdogan sabato nella Striscia di Gaza, con la presenza di alti dirigenti del movimento.
Un alto funzionario di Hamas nella Striscia di Gaza, l’ex primo ministro Ismail Haniyeh, ha partecipato ed è stato fotografato con una torta su cui lui è raffigurato insieme al presidente turco.
Il movimento di Hamas ha per molti anni annoverato il governo islamista di Ankara tra i suoi sostenitori politici e finanziari più vicini.
Nel frattempo il ministro degli Esteri dell’Autorità Palestinese, Riyad al-Maliki, ha parlato sabato al telefono con il suo omologo turco, Mevlut Cavusoglu, definendo il fallimento del putsch come una vittoria della democrazia. Si è congratulato con Cavusoglu per il “trionfo della democrazia e la sconfitta dei golpisti e la loro incapacità di sconvolgere la stabilità della Repubblica turca.”
Maliki ha aggiunto che il suo governo e la sua gente “sanno distinguere gli amici: la Repubblica turca, il presidente, la gente e il loro governo democraticamente eletto”. L’Autorità palestinese non ha tenuto le elezioni dal 2006.