Non è stato solo un caso di bullismo, ma qualcosa di peggio. Una vera e propria discriminazione attuata nell’indifferenza dell’istituto scolastico. E’ il caso della ragazza autistica rifiutata dai compagni che non l’hanno voluta nella gita scolastica. La meta avrebbe dovuto essere Mauthausen, un viaggio quindi istruttivo e formativo, ma i genitori della ragazza discriminata si sono visti costretti a scegliere di lasciare a casa la loro figlia, per non causarle ulteriori sofferenze. Esclusi dalla conversazione su Whatsapp tra genitori, in cui si discuteva del caso, ignorati da insegnanti e istituto che hanno deciso di procedere in ogni caso con la gita, le vittime di questa assurda storia hanno però trovato la solidarietà del Ministero dell’istruzione e della comunità ebraica.
Risultato: la gita non si farà. Tutta la classe, una terza media, non andrà a Mauthausen. E a scuole sono stati inviati gli ispettori del Ministero, per fare chiarezza sulla spiacevole vicenda.
Ma a mobilitarsi è stata anche la Fondazione museo della Shoah, presieduta da Mario Venezia. Riccardo Pacifici, tra i fondatori dell’ente, ha telefonato alla madre della ragazza, proponendole di accompagnare la figlia a Mauthausen tramite la Fondazione stessa. La madre ha ovviamente accettato.
Una storia a lieto fine, anche se la ferita resta aperta.
Pingback: Vengo anch'io! - Scambi di Prospettive