Yohann Dorai, ebreo francese, il 9 gennaio 2015 è entrato nell’Ipermercato Kosher a Porte de Vincennes, zona est di Parigi, per acquistare vino in vista dello Shabbat. Ne uscirà dopo ore e saranno le più brutte della sua vita. In quel lasso di tempo, l’indesiderato incontro con il terrorista Amedy Coulibaly, che, oltre a tenere in ostaggio Yohann Dorai e altri clienti e dipendenti dell’ipermercato, ne uccide quattro: Philippe Braham, 45 anni; Yohan Cohen, 22; Yoav Hattab, 22; François Michele Saada, 55.
Chi ha visto il film “Eroe per caso”, con Dustin Hoffman, Andy Garcia, Geena Davis, probabilmente non farà fatica a trovare analogie tra Yohann Dorai e il personaggio interpretato da Andy Garcia, un “eroe per caso” mai riconosciuto tale dalla stampa mainstream che semplicemente ha preferito glorificare un’altra persona.
Yohann Dorai, installatore di impianti di riscaldamento, quel giorno, quel 9 gennaio 2015, spegne l’impianto di refrigerazione della cella frigorifera, permettendo agli ostaggi di nascondersi lì dentro. Chiude la porta, nasconde le chiavi del congelatore, offre il suo piumino per riscaldare un bebé di 11 mesi. Gli ostaggi restano rinchiusi ad una temperatura di -5° e sopravvivono fino all’arrivo della polizia. Grazie a Yohann Dorai.
Tutto è confermato in un documentario, “Le homme du Raid”, diffuso lo scorso settembre. Ed è lo stesso Yohann, in un libro scritto a quattro mani con il giornalista francese Michael Taubmann, a raccontare le angoscianti ore di quel 9 gennaio 2015. Il libro si intitola “Hyper Caché” (Editions du Moment) ed è dedicato alla memoria di Yoav Hattab, ventiduenne, uno degli ostaggi uccisi da Coulibaly.
Yohann Dorai omaggia Yoav Hattab come altro eroe di quel giorno: ebreo tunisino, stella di David al collo, morto tentando di strappare il mitra al suo aguzzino. Di Yoav offre uno splendido ricordo il portale Moked.it.
La versione di Dorai e di altri testimoni contrasta evidentemente con quella mainstream, secondo cui sarebbe stato un maliano con permesso di soggiorno scaduto a salvare tutti gli ostaggi: Lassana Bathily, omaggiato da Hollande e persino da Obama e poi premiato con la naturalizzazione. In realtà Lassana, descritto come persona squisita, dipendente dell’Ipermercato popolare e amato dai colleghi, non ha salvato, né nascosto, né fatto scappare alcuno. Avrebbe voluto, ma non ha potuto. Secondo le testimonianze, ha solo proposto agli ostaggi di salire con lui sul montacarichi, prospettiva rifiutata.
Yohann Dorai, anche scrivendo il suo libro, non ha mai voluto entrare in polemica con Lassana. Non è stata colpa sua, ma di un clima che imponeva di offrire all’opinione pubblica un eroe nazionale commovente che contribuisse a cementare l’unità del Paese.