Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

Un’altra manifestazione pro-Hamas a Milano. Chi la finanzia?

C’è qualcosa all’interno del Ministero dell’Interno italiano che sembra proprio non funzionare, e la conferma arriva dalla manifestazione pro-Pal, organizzata dai soliti gruppi di estrema sinistra, palestinesi e islamisti, che ha paralizzato il centro di Milano sabato 12 aprile. Durante la manifestazione, diverse attività commerciali sono state vandalizzate.

Niente di nuovo, visto che migliaia di manifestazioni contro Israele e i suoi alleati si sono svolte in Italia, e in particolare a Milano, dopo l’eccidio del 7 ottobre 2023. La manifestazione di ieri ha mostrato ancora una volta la sua natura reale e violenta, con i soliti slogan come “Intifada intifada” e “Dal fiume al mare”, che invocavano l’annientamento dello Stato di Israele.

Uno striscione portato dai manifestanti recitava “Abbattete lo Stato sionista”, mentre un altro cartello recitava: “Per la distruzione rivoluzionaria dello Stato sionista di Israele”. E ancora, una bandiera tunisina con la scritta “Fanculo Israele”, e un’immagine del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu che veniva calpestata e molto altro. È evidente che l’odio per Israele sia il denominatore comune di questi diversi gruppi che marciano fianco a fianco.

Tra i manifestanti, c’erano individui che indossavano gilet senza maniche con lo striscione “Associazione Palestinesi in Italia”, guidata da Mohammad Hannoun, un attivista palestinese sanzionato nell’ottobre 2024 dal Dipartimento del Tesoro statunitense dopo essere stato segnalato come uomo di Hamas e suo collettore di denaro in Italia. Anche in questo caso, da allora non è stato intrapreso alcun provvedimento da parte delle autorità italiane. L’attività di Hannoun è ancora in corso.

Inoltre, una filiale bancaria in Piazzale Lagosta è stata deturpata con la scritta “Sparate a Giorgia”; un chiaro messaggio al Primo Ministro italiano Giorgia Meloni, accusata dai manifestanti di schierarsi con Israele. Durante la manifestazione, ci sono stati anche scontri con la polizia, e le immagini sono state prontamente riportate dall’emittente qatariota al-Jazeera, con il titolo: “La polizia italiana tenta di disperdere una manifestazione pro-Palestina a Milano”, forse per gettare benzina sul fuoco. Il sostegno del Qatar ad Hamas e agli islamisti in Europa non è certo un segreto.

L’approccio del Ministero dell’Interno nei confronti di queste manifestazioni, che può essere riassunto in un approccio del tipo “lasciateli sfogare” per “evitare tensioni sociali”, si è rivelato un fallimento in quanto ha portato a liste nere, inviti a marcare le case di “ebrei e sionisti”, sfilate con cartelli raffiguranti “agenti sionisti”, deturpazioni di scuole elementari ebraiche, sermoni pro-Hamas e antisemiti nelle moschee, la pubblicazione di caricature antisemite, e l’esposizione di bandiere di Hezbollah.

L’estate scorsa, il “Nuovo Partito Comunista” (NCP) italiano, un gruppo clandestino di estrema sinistra con base principalmente nell’Italia centro-occidentale schierato con altre fazioni di estrema sinistra e palestinesi presenti alla manifestazione di ieri, ha pubblicato una lunga lista nera di “agenti e sostenitori sionisti” che includeva un numero consistente di rabbini, membri di associazioni ebraiche e persino la sopravvissuta all’Olocausto Liliana Segre, una donna di 94 anni che è anche senatrice del Parlamento italiano ed è stata spesso presa di mira dagli antisemiti. La lista includeva anche importanti parlamentari italiani sia della maggioranza che dell’opposizione; ministri del governo Meloni e un ex ambasciatore.

L’NCP italiano chiedeva anche il rovesciamento del governo italiano democraticamente eletto e l’instaurazione di un regime comunista definito come “blocco popolare”. Che ci si creda o meno, l’NCP italiano è così “clandestino” che gestisce persino un proprio sito web, accessibile a tutti, dove condivide ogni settimana la sua propaganda sovversiva, inclusa la lista degli “agenti sionisti”. L’NCP si vanta di essere irreperibile e fornisce modalità per contattare in modo anonimo i suoi militanti. Stranamente, il sito web è ancora attivo e finora le autorità italiane non hanno preso alcuna misura contro questo gruppo sovversivo. Perché?

Una panorama interessante, considerando che a Milano, il 27 gennaio 2024, durante il Giorno della Memoria, lo studente italiano Mihael Melnic ha esposto un cartello dalla finestra del suo appartamento con la scritta “Liberate Gaza da Hamas”. Contemporaneamente, la strada sottostante era diventata teatro dell’ennesima manifestazione filo-palestinese non autorizzata. Melnic, oggetto di insulti e minacce da parte dei manifestanti, ha ricevuto immediatamente la visita intimidatoria di due poliziotti. Sono entrati nel suo appartamento, lo hanno identificato e hanno tentato invano di confiscare il cartello. Melnic ha poi rilasciato un’intervista al Times of Israel raccontando l’accaduto.

A Padova, la studentessa israeliana Jasmine Kolodro è stata convocata in questura per aver esposto una bandiera israeliana nei pressi di una manifestazione pro-palestinese.

Le conseguenze di un approccio così riluttante erano in effetti prevedibili, poiché quando gli estremisti non vedono una risposta dalle istituzioni, continuano ad alzare la posta, ed è esattamente ciò che sta accadendo. Cosa aspettano dunque il Ministero dell’Interno e il governo Meloni ad agire? La narrazione estremista è una seria minaccia perché è il “carburante” ideologico che porta alla violenza. Ciò che l’Italia sta assistendo è una grave deriva eversiva e antisemita, confermata anche dall’ultimo rapporto dell’Osservatorio Italiano sull’Antisemitismo, che ha indicato “una fortissima crescita (degli episodi antisemiti) in termini assoluti e percentuali”.

Continuando in questa direzione, con tanta riluttanza a intervenire, prima o poi succederà qualcosa di grave e a quel punto nessuno al Viminale potrà dire “non ce lo aspettavamo”, perché i segnali erano tutti lì, chiari ed evidenti.

C’è poi un’ultima domanda: chi paga tutto questo? Chi paga il trasporto, le bandiere e tutto il necessario per queste manifestazioni? Molti manifestanti sono stati trasportati da altre parti d’Italia. Manifestare costa e richiede fondi.

https://blogs.timesofisrael.com/another-pro-hamas-demonstration-in-milan-who-pays-for-it/

Traduzione di Niram Ferretti

Torna Su