Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto all’opposizione che aveva accusato il governo di non aver agito tempestivamente contro i tunnel del terrore scavati da Hamas tra Gaza e Israele, annunciando l’intenzione di far saltare i passaggi sotterranei e di agire con molta più forza di quella usata nella guerra del 2014.
“Stiamo lavorando con metodo e con calma contro tutte le minacce, comprese le minacce di Hamas, con misure sia difensive sia offensive. E, naturalmente, in caso venissimo attaccati dalle gallerie sotterranee costruite nella Striscia di Gaza, agiremo con forza contro Hamas, con molta più forza di quella usata durante l’operazione Margine di Protezione”, ha detto Netanyahu nella conferenza stampa di ieri.
Secondo notizie recenti, il gruppo terroristico ha ricostruito molti dei tunnel distrutti durante il conflitto dell’estate 2014. Alcuni alti funzionari dell’IDF stimano che il numero delle gallerie è ormai quasi lo stesso rispetto a prima dell’Operazione Margine di Protezione.
Netanyahu, che è anche ministro degli esteri israeliano, ha assicurato che Israele avrà il sostegno internazionale qualora fosse costretto ad avviare un’altra campagna per distruggere i tunnel e ha consigliato ad Hamas di non “provarci”. “Penso che tutti lo capiscano qui da noi e che lo comprendano nel resto del mondo”, ha continuato. “Spero che non avremo bisogno di intervenire, ma le nostre capacità – sia difensive sia offensive – si stanno sviluppando rapidamente.”
In precedenza il leader dell’opposizione Isaac Herzog aveva accusato il governo di essere “inattivo” e invitato Netanyahu a bombardare le gallerie, avvertendo il rischio di un possibile futuro spargimento di sangue in caso di mancato intervento. “La leadership politica deve fornire una risposta pubblica chiara ai cittadini. Bisogna smetterla di esitare”, ha detto Herzog. “Bisogna dare ordine all’IDF di bombardare i tunnel e distruggere questa minaccia. Soprattutto se ci sono gallerie che hanno già attraversato il confine con Israele. Perché stiamo aspettando? Aspettiamo forse che terroristi, con le loro armi in pugno, arrivino in un kibbutz o in un insediamento? Il primo ministro e il ministro della difesa devono fornire una risposta ai cittadini”.
“Un giorno, ci sveglieremo e scopriremo che, ancora una volta, abbiamo sottovalutato la gravità della minaccia”, ha aggiunto Herzog. “E ci costerà sangue e terribile dolore”.
Sabato scorso, Hamas ha diffuso un nuovo video di propaganda in cui si lodano i combattenti che”faticano giorno e notte” per costruire i tunnel. Giovedì erano morti almeno sette terroristi, rimasti intrappolati sotto le macerie di una galleria crollata.
I residenti israeliani in zone vicine alla Striscia di Gaza hanno detto che durante il fine settimana quel tunnel era giunto così vicino alle loro case da aver sentito tremare i pavimenti. Hanno anche espresso disappunto per il fatto che non sia stata mantenuta la promessa di costruire barriere protettive contro i tunnel del terrore dopo l’Operazione Margine di Protezione del 2014.
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