Israele e Medio Oriente

Trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme è nell’interesse degli Stati Uniti

1. Riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme – come previsto dal Jerusalem Embassy Act del 1995 – rappresenta la ferma intenzione del presidente Trump di concentrarsi sugli interessi americani, opporsi alle pressioni e/o alle minacce arabe e di scavalcare la burocrazia politicamente corretta del Dipartimento di Stato.

2. La decisione di trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme sottolinea la ripresa dell’azione unilaterale indipendente degli Stati Uniti – e non multinazionale. Distingue il presidente americano, il Congresso e la maggior parte degli americani dall’establishment della politica estera statunitense, dalla visione del mondo delle Nazioni Unite nonché dall’esitazione e dal cedimento dell’Europa.

3. Dà un chiaro segnale della ferma volontà di ripristinare la posizione di deterrenza da parte di Washington, riflettendo la consapevolezza che soccombere alle pressioni e/o alle minacce arabe alimenta la violenza, mentre opporsi alle pressioni e/o alle minacce arabe scoraggia le mine vaganti e favorisce la sicurezza e quindi anche le prospettive di pace.

4. Il terrorismo palestinese e l’educazione all’odio sono stati alimentati dal riconoscimento nel 1988 dell’Olp da parte degli Stati Uniti, dalle concessioni israeliane ai palestinesi previste dagli accordi di Oslo del 1993 e dallo sradicamento degli ebrei da Gaza del 2005. D’altra parte, al veto posto da Washington nel 2011 a una condanna da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della politica israeliana degli insediamenti non hanno fatto seguito delle azioni terroristiche contro gli Stati Uniti, contrariamente a quanto pensava il Dipartimento di Stato.

5. La mancata attuazione del Jerusalem Embassy Act del 1995 non ha fatto avanzare il processo di pace, ma ha radicalizzato le aspettative arabe, costringendole ad accerchiare gli Stati Uniti dal lato massimalista. Ha indebolito la posizione americana di deterrenza, che è fondamentale per la sicurezza nazionale del Paese e per l’equilibrio globale.




6. La decisione di trasferire l’ambasciata americana a Gerusalemme è coerente con l’etica statunitense dai primi Pellegrini e dai Padri Fondatori americani fino ad oggi. Ne è prova l’esistenza negli Stati Uniti di 18 Jerusalem e 32 Salem (Shalem era il nome originario di Gerusalemme) e l’ortografia di JerUSAlem.

7. Il trasferimento dell’’ambasciata americana a Gerusalemme riflette la ferma intenzione di evitare di ripetere gli errori, rafforzando così la posizione di deterrenza di Washington, nel rispetto della legge del Paese e facendo proprio lo stato d’animo della maggior parte degli americani.

Traduzione in italiano di Angelita La Spada

Qui l’articolo originale in lingua inglese

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