Siamo alle solite. La satira è sfociata per l’ennesima volta in uno degli stereotipati pregiudizi antisionisti. Israeliani associati alla violenza, in questo caso addirittura gli ebrei in senso lato. Parliamo di Striscia la Notizia e di un breve spot pubblicitario andato in onda nell’ultima puntata del telegiornale satirico di Mediaset. Enzo Iacchetti, presentatore in questo caso nelle vesti di un teleimbonitore venditore di lacche, ha presentato tre prodotto: lacca-mmello, una lacca palestinese (anche in questo caso discutibile stereotipo che associa gli arabi ai cammelli); lacca-rabina, la lacca israeliana, raffigurante il cappello caratteristico degli ebrei ortodossi e appunto una carabina; infine lacca-lumet della pace, la lacca “intelligente” che mette d’accordo tutti.
Non sfuggirà l’associazione tra israeliani e carabina, anzi tra ebrei in senso lato e carabina, a voler intendere: gli ebrei sono quelli che sparano contro gli arabi pacifici. Uno stereotipo abusato e sicuramente scorretto, anche per la satira più spinta.
A questo proposito, vogliamo pubblicare una mail inviata da una nostra lettrice all’indirizzo di posta elettronica di Striscia la Notizia: gabibbo@mediaset.it.
Spett.le redazione di Striscia la Notizia,
sono qui a scriverle in merito al servizio andato in onda ieri sera sul conflitto arabo- israeliano da Enzo Iacchetti. Fermo restando che capisco la satira e la difficoltà di affrontare un tema così delicato in una gag, rimango senza parole davanti al messaggio subliminale forse involontariamente trasmesso in prima serata su Canale 5. I palestinesi associati ad una figura come il cammello, per quanto discutibile, comunque una figura originaria di quelle terre. Gli ebrei, sotto il cappello di un ebreo ortodosso, con un fucile. Associando quindi la figura degli ebrei in quella terra a forza e violenza.
Nulla di più errato dal punto di vista storico ed etico morale.
Con questo servizio si è contribuito in maniera incisiva ad aumentare un pregiudizio frutto di propaganda di chi non ha come primo obiettivo la pace, ma di chi sfrutta e cavalca questo conflitto per colpire ancora una volta con luoghi comuni e pregiudizi il popolo ebraico presente in quella terra, Israele, da 3000 anni ancor prima forse dei cammelli.
Il fucile era l’ultimo simbolo da associare a chi in quella zona porta cultura, educazione, democrazia, vita ed è portatore di valori indispensabili come il rispetto reciproco e convivenza. Spiace vedere che una trasmissione come Striscia la Notizia sia caduta in questo vortice di disinformazione così superficialmente, senza rendersi conto di quanto gli ebrei italiani debbano ancora fare i conti con il pregiudizio e demonizzazione dello Stato di Israele che nulla ha da invidiare ai Protocolli Dei Savi di Sion o gli Israeliani che quel fucile sono costretti ad impugnare per salvarsi dalle bombe kamikaze, Intifade dei coltelli e delle macchine. Ma ancor più difficile da combattere forse è la cultura di odio tramandata da generazione in generazione che vorrebbe far credere che gli ebrei siano usurpatori di terra. Ecco cara Striscia, con questa gag siete si stati striscianti e portavoce di un becero luogo comune che si nutre di disinformazione a volte lampante a volte subdola.
Sono questi poi i giorni della festività ebraica di Succot, molti ebrei italiani dunque forse non hanno visto la gag di Enzo Iacchetti ieri sera e per fortuna o sfortuna non hanno visto con quanto pregiudizio ancora una volta vengono dipinti.
Il rispetto per il prossimo non dovrebbe mai essere dimenticato qualunque sia la natura del servizio mandato in onda, voi ieri sera non lo avete avuto, associando un’arma da fuoco agli ebrei in un momento storico poi in cui non è solo Israele a dover affrontare l’estremismo Islamico.