Domani ricorre la Giornata dei Giusti dell’Umanità, che la fondazione Gariwo si appresta a celebrare. Possiamo solo intuire i peana ai diritti umani e alla fratellanza universale che faranno capolino in numerosi articoli e messaggi. Ma siamo sicuri che i membri di Gariwo siano tutti integerrimi difensori della democrazia, della pace, dell’amore onnicomprensivo?
La risposta è un secco: no. Nel comitato scientifico di Gariwo siedono figure assai discutibili, con opinioni riprovevoli su Israele, come Avraham Burg.
Burg è un politico israeliano di lungo corso. Dopo aver militato nelle fila del partito laburista, si è trasferito in quelle di Hadash. Quest’ultimo è un partito che, in linea con l’ideologia marxista, si dichiara contrario a ogni forma di nazionalismo e, pertanto, si definisce “non sionista”. Sei anni fa, Hadash ha condannato l’uccisione del terrorista di Hezbollah Samir Kuntar e paragonato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu all’ISIS. Il partito ha anche accusato Israele di fornire assistenza militare alle “forze del terrorismo” in Siria.
Nei suoi libri descrive Israele come un paese paranoico, ossessionato dalla Shoah, militarista, razzista e simile alla Germania degli anni Trenta. Il suo pacifismo ha qualcosa di fanatico, che lo ha portato ad affermare che la disobbedienza civile sarebbe stata preferibile alla rivolta armata nel ghetto di Varsavia e che Israele dovrebbe rinunciare al suo arsenale nucleare in cambio di un non meglio specificato “accordo” con i suoi vicini arabi. Nel 2003, Burg pubblicò un articolo sul quotidiano Yedioth Ahronoth nel quale scrisse: “Israele, avendo smesso di prendersi cura dei bambini dei palestinesi, non dovrebbe sorprendersi quando vengono indottrinati all’odio e si fanno saltare in aria”. Attribuendo, di fatto, la responsabilità degli attentati kamikaze a Israele.
Sebbene animato da un viscerale antisionismo, Burg è molto indulgente con il nazionalismo arabo e la jihad islamica. Con gli odiatori di Israele condivide l’assurda visione di una naziona ebraica colonialista e oppressiva.
Le sue idee sulla politica estera, oltre a essere intrise di un notevole tasso di irenismo, ricalcano anche quelle espresse nel libro farlocco e menzognero di Stephen Walt e John Mearsheimer, “La Israel lobby e la politica estera americana”, secondo cui l’American Israel Public Affairs Committee (AIPAC) avrebbe subordinato la politica americana agli interessi israeliani e radicalizzato l’opinione pubblica del mondo arabo.
Burg è anche molto critico nei confronti delle “Legge del ritorno”, in merito alla quale ha dichiarato: “La legge del ritorno è una legge apologetica. È l’immagine speculare di Hitler. Non voglio che sia Hitler a definire la mia identità. In quanto democratico e umanista, la legge mi mette davanti a una contraddizione. La legge del ritorno dà un taglio netto tra noi e l’ebraismo della diaspora, tra noi e gli arabi”.
Discutibili sono anche le sue opinioni sulla Shoah, che a sentire lui sarebbe stata sacralizzata dagli israeliani e usata come strumento di ricatto morale. In Avraham Burg è possibile ritrovare una visione allucinata della realtà di Israele. Le sue fantasie utopiche, che sono le illusioni della sinistra da cui proviene, lo portano a fiancheggiare gli odiatori religiosi degli ebrei il cui obiettivo non è solo la distruzione di Israele, ma la sottomissione mondiale degli infedeli.
Il politico israeliano sposa la narrativa antisionista e antiamericana di altri ebrei nemici di Israele come Noam Chomsky e Norman Finkelstein. Per Burg l’odio degli arabi verso Israele nasce dall’oppressione e basta. Il fatto che Hamas ed Hezbollah siano organizzazioni antisemite, jihadiste, potenzialmente genocidarie e convinte che gli ebrei complottino per distruggere l’Islam fin dalla notte dei tempi non viene preso in considerazione.
Burg, demonizzando Israele e sostenendo le campagne di boicottaggio delle merci israeliane prodotte nei cosiddetti “territori occupati”, porta acqua al mulino del fanatismo antioccidentale. Come è possibile che un tale propagandista anti-israeliano sia nel comitato scientifico di Gariwo? Quale apporto “scientifico” può dare un mistificatore della realtà? Attendiamo risposte.