Un drone iraniano entra nello spazio aereo di Israele intorno alle 4 del mattino e viene abbattuto da un F-16. In risposta la contraerea siriana abbatte il velivolo israeliano. I due piloti a bordo dell’aereo sono salvi anche se uno dei due è stato ferito seriamente.
Il generale Ronen Manelis, portavoce dell’IDF ha dichiarato “Si tratta di un serio attacco iraniano sul territorio israeliano. L’Iran sta trascinando la regione in una avventura nella quale non sa come finirà”.
La collisione tra Israele e l’asse siriano-iraniano è solo questione di tempo a meno che la Russia non intervenga per evitare che la situazione degeneri. Israele nutre scarsa fiducia nei russi i quali, malgrado lo neghino, continuano ad armare Hezbollah in onore alla loro abituale politica di conclamato cinismo.
Gli ultimi raid aerei israeliani in Siria hanno avuto come obbiettivo centri dove, secondo l’intelligence israeliana, si stavano sviluppando armi chimiche e programmi missilistici atti ad aiutare l’Iran e Hezbollah a migliorare le loro tecnologie missilistiche.
La presenza di forze iraniane e sciite lungo i confini del Golan rappresenta per Israele uno dei problemi principali, l’altro è il consolidamento di fabbriche sotterrane in Libano per la produzione di missili di precisione.
L’episodio del drone iraniano aggiunge tensione a una situazione già tesa e assai rischiosa. La domanda è, non se ci sarà uno scontro tra Israele e Hezbollah, ma quando avrà luogo.
La risposta infatti non si è fatta attendere, con un intervento aereo su larga scala stamattina da parte di Israele dopo che alle 4 un drone iraniano è entrato nello spazio aereo siriano.
Al momento sono stati colpiti dodici obbiettivi siriani e iraniani in Siria.
Uno dei portavoce militari dell’IDF, il colonnello Jonathan Conricus ha dichiarato che contro gli aerei israeliani sono stati lanciati 15-20 missili antiaerei. “I siriani e gli iraniano stanno giocando con il fuoco” ha aggiunto. “Non siamo interessati a una escalation ma chiunque ci attacca pagherà un prezzo rilevante.”