Note a margine

Pensoso idiota

Da molti anni Michele Serra ha abituato chi lo legge su La Repubblica, ai suoi pensieri pettinati.

Il pensiero pettinato, come si arguisce dalla definizione, è quello che non fa una piega, che nel suo pulito ordine espositivo corrisponde alla parte più conformista e scontata del sentire.

Il mondo esposto dal pensiero pettinato è esattamente quello che uno si aspetta che sia: cartesianamente netto, distinto e chiaro. In questo mondo, a Gaza, si perpetua “una mattanza” e “I quattrocento morti in un giorno alla ripresa dei bombardamenti israeliani, sono un’ecatombe, e lo sarebbero anche se tutti e quattrocento fossero per davvero ‘terroristi’, come recita la propaganda di Netanyahu che suona mezzo oscena, mezzo ridicola com tutte le propagande di guerra”.

Dunque, per Michele Serra la cifra fornita da Hamas è fattuale e non sarebbe propaganda, propaganda sarebbe quella di Netanyahu che da nessuna parte ha dichiarato che i presunti quattrocento morti sono tutti terroristi, però facciamo finta che lo siano, quattrocento e terroristi. Sarebbe un’ecatombe. Effettivamente quattrocento terroristi uccisi in una volta sola sono tanti, anche se meno dei milleduecento israeliani morti nell’eccidio del 7 ottobre che cortesemente Serra definisce “obbrobrio”. Dovremmo dunque dispiacerci se (e non è accaduto, e noi aggiungiamo, purtroppo) in una volta sola  sarebbero stati eliminati dalla faccia della terra quattrocento jihadisti votati al culto della morte?

Eppure Serra patisce anche per loro, per poi chiedersi come sia possibile ancora credere che  dopo “i quasi cinquantamila morti” (chiaramente, a questo punto anche i terroristi), “ciò che è in corso a Gaza sia un repulisti mirato contro chi attenta all’esistenza di Israele…e non un’operazione di annientamento progressivo di un popolo che a Gaza, così come in Cisgiordania, è percepito da Israele come un intruso da estromettere”.

E già, come si fa a credere che a Gaza, Hamas abbia costruito una ramificazione sotterranea di tunnel vasta più della rete metropolitana di New York, edificata con soldi sottratti al benessere della popolazione e utilizzata solo ad uso personale, mai per mettere in salvo uno solo dei civili dalla furia israeliana?, come si fa a credere che Hamas si confonda con la popolazione, che usi scuole, case, ospedali, moschee, per asseragliarsi in modo da rendere praticamente impossibile eliminarne i quadri operativi senza uccidere i civili?, come si fa a credere che Israele abbia preso e prenda dall’inizio della guerra tutte le precauzioni immaginabili per la salvaguardia dei civili, avvisando prima dei bombardamenti, facendo spostare la popolazione fuori dal perimetro dell’azione militare?, come si fa a credere che questa è l’unica guerra che si conosca contro una feroce setta islamica paragonabile per efferatezza all’ISIS, la quale viene combattuta mentre nel contempo si fanno entrare nell’agglomerato urbano dove è radicata, centinaia e centina di camion di derrate alimentari e medicine per i civili, che questa stessa setta saccheggia per rivenderle?

E infatti per crederci bisognerebbe non essere Michele Serra, il quale, sdraiato sulla sua amaca, preferisce credere al genocidio programmato.

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