Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

Paradigmi antisemiti

Su L’Unità di ieri, in un editoriale a difesa del fumettista Zerocalcare, il quale ha disertato il festival del fumetti di Lucca perché  avente il patrocinio dell’ambasciata di Israele, Piero Sansonetti, ha scritto che “si è saputo che il governo israeliano, nel frattempo, aveva ucciso circa 4000 (quattromila bambini), e ne aveva feriti seriamente 10,000”.

Che Sansonetti scriva sciattamente è noto, ma qui la sciatteria si abbina a una intenzionalità precisa, farabutta; rappresentare Israele come uno Stato che si distingue per l’uccisione dei bambini.

Lasciamo stare le cifre riportate, la loro attendibilità, venendo da organi di informazione specializzati nel fornire resoconti falsi, concentriamoci sullo specifico.

L’ebreo assassino di bambini fa parte del corredo più consolidato dell’antisemitismo, il suo terreno di coltura è stato quello dell’antigiudaismo cristiano nel quale si è sviluppata per secoli la demonologia sugli ebrei. La forma assunta fu quella del libello del sangue.

Sansonetti non scrive che nel corso della guerra ancora in atto ci sono state tra le vittime, numerosi bambini, come ce ne sono, purtroppo, inevitabilmente in ogni guerra, no, calca la mano su questo dettaglio, sapendo benissimo che gli odiatori più accaniti di Israele, affermano che l’uccisione dei civili arabi palestinesi è caratterizzata da una intenzionalità omicida. Che tale modo di pensare rinfocoli l’antisemitismo, ne consolidi la turpi marionette, non solo gli è indifferente, ma si potrebbe pensare che gli sia congeniale.

In questo periodo abbiamo assistito a un rigurgito copioso di antisemitismo, come accade tutte le volte che Israele reagisce a un’aggressione e si difende. Il copione è di gran successo e all’appello non mancano mai gli stessi zelanti interpreti.

“L’odio più longevo”, come definiva l’antisemitismo Robert Wistrich, uno dei suoi maggiori studiosi, è quello per gli ebrei, e la distinzione surreale per cui si può odiare Israele, accusandolo di ogni turpitudine, ma non odiare gli ebrei, può andare bene solo per dei moderni Don Ferrante.

 

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