Tre soldati israeliani sono stati feriti da un membro delle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese che ha aperto il fuoco contro un posto di blocco dell’Idf nei pressi dell’insediamento israeliano di Beit El in Cisgiordania. L’attentatore è stato ucciso dai soldati presenti sulla scena.
I servizi di emergenza del Magen David Adom hanno riferito che due delle vittime sono in gravi condizioni, con ferite al collo e alla coscia, uno è invece stato solo leggermente ferito.
L’attentatore è arrivato in auto al checkpoint, è stato fermato per un controllo e al momento di tirare fuori la carta d’identità ha aperto il fuoco con una pistola, ferendo i tre soldati. Secondo fonti palestinesi, si tratterebbe di Amjad Sakari, 35 anni, membro delle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese. Lavorava come guardia del corpo per il procuratore distrettuale di Ramallah.
“I soldati presenti hanno risposto all’attacco e sparato all’aggressore, uccidendolo” ha fatto sapere l’IDF in un comunicato.
Le vittime sono state soccorse sul posto dai medici militari e sono state trasportate a Gerusalemme.
“Medici e paramedici, con l’assistenza di un team medico dell’IDF, hanno prestato assistenza medica e trasportato presso ospedali di Gerusalemme i tre giovani di circa 20 anni di età”, ha riferito il servizio di ambulanza del Magen David Adom.
“Uno di loro è in gravi condizioni, colpito al collo, un altro è in gravi condizioni con una ferita alla coscia, un terzo è stato lievemente ferito alle gambe” dice la nota.
L’esercito ha poi confermato che i feriti sono soldati israeliani che presidiavano il posto di blocco.
Sakari, l’attenatore, aveva accennato ai suoi piani in un post su Facebook.
“Ci sono cose su questa terra che rendono la vita degna di essere vissuta”, aveva scritto in un post appena due ore prima dell’attacco. “Tuttavia, purtroppo, non vedo la vita degna di essere vissuta sotto l’occupazione che ci soffoca, uccidendo i nostri fratelli e le nostre sorelle. Prego che Allah abbia misericordia dei nostri martiri, guarisca i nostri feriti, rompa le catene dei nostri prigionieri”.
“Ogni giorno ci giungono notizie di una morte”, aveva scritto in un altro post sabato notte. «Perdonatemi, forse sarò il prossimo.”
Foto: (AFP / ABBAS MOMANI)