La nuova risoluzione UNESCO che passerà domani nel Giorno dell’Indipendenza di Israele, salvo clamorose sorprese, condannerà lo Stato ebraico come la precedente risoluzione di ottobre.
La scelta della data è chiaramente simbolica. Nella nuova risoluzione si affermerà che Israele non ha nessuna sovranità su alcuna parte di Gerusalemme.
Contro la storia, contro la realtà, contro il popolo ebraico e il suo eterno e indistruttibile legame con la città.
La risoluzione è sponsorizzata dall’Algeria, dall’Egitto, dal Libano, dal Marocco, dal Qatar, dall’Oman, dal Sudan.
L’Italia ha già annunciato che questa volta voterà contro la risoluzione: sarà anche l’unico dato politico rilevante, ancorché solo simbolico, considerando che la risoluzione in sé non avrà pressoché alcun valore.
Non ci resta che aspettare e vedere se Gentiloni, oggi presidente del Consiglio, farà mantenere la promessa data ai tempi in cui era ministro degli esteri, confermata anche dall’allora premier Matteo Renzi: “Alla prossima risoluzione Unesco contro Israele, l’Italia voterà contro”.
Inizialmente prevista per aprile, l’approvazione della risoluzione avverrà invece domani, 2 maggio. Un ennesimo sgarbo ad Israele.