Editoriali

Non ci piace questo ebreo

Nessun particolare stupore nei confronti delle ultime esternazioni papali a proposito di Israele, semmai il contrario.

Due giorni fa, Papa Francesco ha incontrato in Vaticano il rettore dell’Università delle Religioni e delle Denominazioni dell’Iran, Abolhassan Navab, al quale avrebbe detto, dopo essere stato elogiato per «la posizione coraggiosa nella difesa del popolo palestinese», ed essersi sentito dire che «l’Iran non ha alcun problema con il popolo ebraico, il nostro problema è con assassini come il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu», che «Anche noi non abbiamo problemi con gli ebrei; l’unico problema è con Netanyahu che, ignorando le leggi internazionali e i diritti umani, ha creato crisi nella regione e nel mondo. Le organizzazioni internazionali devono affrontare urgentemente questa questione…».

Dopo il florilegio di accuse a Israele, sospetto genocida su cui bisogna indagare, sul mitragliamento dei bambini e la crudeltà israeliana, (una volta, come è noto, durante la preghiera del Venerdì Santo per la conversione degli ebrei ci si riferiva alla loro “perfidia”), ora arriva puntuale l’attacco diretto a Netanyahu, reo di essere addirittura il responsabole della crisi regionale mediorientale e del suo riverbero nel mondo. Non Hamas, non l’Iran che lo ha sponsorizzato e ha esplicitamente lodato l’eccidio del 7 ottobre 2023, hanno calpestato i diritti umani, non l’Iran che ne fa strame da decenni e detiene pretestuosamente una giornalista italiana per usarla come merce di scambio, no, il reprobo è Netanyahu.

Nulla di tutto ciò è casuale, non si faccia l’errore di pensarlo, questa è la linea attuale della Chiesa nei confronti di Israele, netta e chiara, di inequivocabile condanna. D’altronde il Papa è stato preceduto da zelanti esponenti del clero, come Monsignor Gianfranco Ravasi che, facendo da apripista, già il 20 novembre 2023, a guerra appena cominciata, affermava che a Gaza, Israele stava applicando la legge di Lamech, ovvero la punizione collettiva esponenziale del settanta volte sette https://www.linformale.eu/la-logica-di-lamech/.Ovviamente si proseguirà con questo spartito.

La più alta autorità islamica sciita, l’Ayatollah Khamenei, per il quale, come per il suo illustre predecessore, l’Ayatollah Khomeini, Israele è “un tumore da estirpare”, le parole della più alta autorita religiosa cristiana, saranno sembrate un balsamo in questo momento in cui il regime e i suoi accoliti non hanno proprio il vento favorevole.

 

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