Riceviamo e pubblichiamo
Era pubblicizzata da alcuni giorni, ed era reclamizzata come una trasmissione nella quale si sarebbero alternati spezzoni di fiction a interviste a giornalisti, storici o anche interventi da parte di un pubblico selezionato o comunque preparato, grazie al quale si sarebbe aperto un serio dibattito sulla nascita del Nazismo, sulle sue cause, sugli eventi alla sua base.
E invece, si è dimostrata la trasmissione sentinella di quanto oramai siamo affogati nella retorica antistorica. M-Come Adolf divenne Hitler, programma in due puntate di Michele Santoro, ha dimostrato veramente in pochi minuti dal suo inizio come il servizio pubblico possa giungere all’obbrobrio più basso e anche all’antisemitismo più strisciante.
Già dal principio del programma, le analisi di Santoro rasentano seriamente il ridicolo, con il conduttore che si domanda se per caso Hitler non fosse diventato violento per via di una madre che lo puniva quando da piccolo non faceva i bisogni in maniera corretta sul vasino, ma per fortuna gli Storici e i Giornalisti presenti in studio riportano ai ranghi la situazione. Ma sfortunatamente, questo non basta quando non si guarda bene a chi si fa entrare tra il pubblico e soprattutto a quali idee sbagliate o cariche d’odio queste persone abbiano alle spalle. E così, ecco Jussef dal Marocco che prima fa una incredibile smaccata antistorica sostenendo che “preferisce una vera dittatura ad una falsa democrazia di oggi” (?) , e poi rincara la dose, prendendosela… con Israele! Ebbene si, perché per Jussef, quello che Israele fa ai Palestinesi è “la stessa cosa che i nazisti fecero agli ebrei”. Ecco qua.
Dentro una trasmissione del servizio pubblico che dovrebbe essere dedicata ad una seria riflessione storica sul Nazismo e le sue origini, ecco che invece si giunge all’antisemitismo più bieco, permettendo ad una persona di paragonare Israele al Nazismo.
L’unica democrazia del Medio Oriente, nella quale vi è una società multietnica e multiculturale che in Italia mai avremo probabilmente, dove siedono fianco a fianco nei palazzi politici ebrei, cristiani e musulmani, ecco che invece viene paragonata alla Germania di Hitler, e per giunta da un individuo che sostiene di apprezzare più la dittatura di Hitler che la democrazia nostrana? Per fortuna c’èra Mentana a dirgli che democrazia è permettergli di dirgli Coglionate(riporto la parola esatta di Enrico Mentana) come quella. Ma non finisce qui. Ecco che subito dopo Jussef, ci arriva un neofascista testa pelata e stivaloni fare smaccate revisioniste che minimizzano la shoah rispetto ai bombardamenti alleati, senza tenere conto della differenza tra un genocidio studiato a tavolino di un intero popolo e un crimine di guerra. Viene da domandarsi veramente come Santoro scelga il pubblico del suo programma. Ma poi è chiaro alla fin fine di come la trasmissione di Santoro sia il risultato di tante, troppe banalizzazioni di chi non conosce a fondo le cose. L’ennesimo risultato di troppa retorica e poca storia. C’è da indignarsi veramente.
Alessandro Matta, Associazione Memoriale Sardo della Shoah.