Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

L’odio per Israele e le sue matrici

Nathan Greppi, La cultura dell’odio, Media, università e artisti contro Israele, Lindau, 2025

Nel panorama attuale di libri pubblicati in Italia a seguito del 7 ottobre 2023, è uscito ora per Lindau, La cultura dell’odio, Media, università e artisti contro Israele, scritto da Nathan Greppi, giornalista che da tempo collabora con i media della Comunità ebraica di Milano. Il libro, che si avvale di una magistrale prefazione di Ugo Volli, si presenta come una documentata e precisa encicolpedia portatile della pullulante galassia dell’antsionismo nelle sue manifestazioni soprattutto nel mondo anglosassone e in quello nazionale. Con stile asciutto, protocollare, l’autore procede a elencarle in otto capitoli una messe di informazioni importanti per chi non è addentro alla materia e utili allo studioso del fenomeno per ulteriori approfondimenti.

“Lo scopo di questo libro, scrive Greppi, “è quello di dimostrare, riportando diversi casi ed esempi, che l’odio contro Israele e gli ebrei ha potuto radicarsi così tanto perché c’è stata a monte una comunicazione fortemente distorta della realtà, a sua volta determinata da una ideologia che ‘sintetizza’ i fatti e gli eventi per indurne nei destinatari una precisa interpretazione”.

L’ideologia in questione e di cui il testo offre numerosi ed eloquenti esempi è riassumibile nella sua specificità portante nell’avere trasformato nel corso di ormai quasi sessanta anni, (perché tutto ha origine soprattutto dopo la vittoria di Israele del 1967), gli arabi della regione, nei “palestinesi”, un popolo autoctono oppresso da un altro popolo alieno e vessatore, che sulla violenza e l’oppressione ha fondato il proprio Stato, Israele appunto. Questo è il mito, questa è la forza manichea della sua esplicitazione.

La vittimizzazione dei palestinesi e la criminalizzazione degli israeliani, è il dispositivo narrativo schematico ed essenziale all’interno del quale si inseriscono tutti i fatti meticolosamente elencati da Greppi nel suo libro. Senza questo dispositivo perderebbero completamente la loro consistenza. Va aggiunto, e l’autore non si dimentica di specificarlo, senza assumere una posizione preconcetta, che in Occidente e anche in Israele, esso è stato ed è soprattutto alimentato dalla sinistra, estrema e meno estrema, nonostante ciò che dice Gadi Luzzato Voghera, il quale, in une delle tre interviste poste ad appendice del libro, vorrebbe ascriverne le manifestazioni più eclatanti, come le occupazioni nelle università e le intimidazioni nei confronti di studenti ebrei, a una fenomenologia “conservatrice”. La sinistra, come la destra, sa essere reazionaria e dogmatica all’estremo e gli esempi che la storia ci fornisce sono assai eloquenti.

Oggi è soprattutto a sinistra che in Occidente, l’odio per Israele si manifesta nelle sue forme più dirompenti. Si tratta di un fenomeno ben noto agli studiosi dell’antisemitismo e dell’antisionismo, tra i quali, uno dei maggiori del secondo Novecento, Robert Wistrich, ha dedicato al fenomeno libri seminali.

 

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