Masoud Shojaei ed Ehsan Haji Safi sono due calciatori iraniani professionisti, molto noti in Iran ma anche conosciuti dagli appassionati di calcio in Europa e non solo. Sono infatti due calciatori di livello internazionale: attualmente militano nel campionato greco, nella squadra del Panionios che quest’anno ha ottenuto l’accesso ai preliminari di Europa League. Ed è proprio questa la causa dei guai che i due calciatori stanno avendo in patria. Il Panionios ha infatti recentemente disputato il terzo turno preliminare di Europa League contro la squadra israeliana del Maccabi Tel Aviv. Per la cronaca, la formazione israeliana è uscita vincitrice sia all’andata a Tel Aviv sia al ritorno in terra greca, aggiudicandosi entrambe le gare con il risultato di 1-0 e qualificandosi all’ultimo turno di playoff di Europa League. Non è però questo il problema di Masoud Shojaei ed Ehsan Haji Safi, che secondo il regime teocratico iraniano non avrebbero proprio dovuto scendere in campo contro una squadra israeliana, nonostante siano due calciatori professionisti e militino in una compagine greca.
Il ministro dello Sport iraniano, Mohammad Reza Davarzani, ha infatti annunciato di aver emesso il divieto a vita di disputare partite con la nazionale ai danni dei due calciatori.
Un provvedimento che danneggia in primis la stessa nazionale iraniana, considerando che Masoud Shojaei (32 anni) ne era il capitano e, con le sue 84 presenze, è un veterano della selezione, mentre Ehsan Haji Safi (26 anni), in nazionale dal lontano 2008, è uno dei calciatori più popolari in Iran.
L’Iran perde così due centrocampisti, due pedine importanti che non potranno disputare i Mondiali del 2018 in Iran per volontà del regime. Tutto questo perché, secondo il ministro dello Sport: «Hanno un contratto con una squadra di club, è vero, ma giocare con una squadra che rappresenta il regime israeliano non è accettabile per dei cittadini iraniani».
L’Iran, che non riconosce lo Stato d’Israele, ha infatti sempre impedito le competizioni tra atleti dei due Paesi.
Non è servito ai due calciatori rifiutarsi di scendere in campo nella gara di ritorno a Tel Aviv, scelta che gli è costata una multa salata da parte del Panionios. Shojaei ed Haji Safi hanno giocato nella gara d’andata, in Grecia, e tanto è bastato per meritarsi l’estromissione dalla nazionale.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli Esteri di Israele, Avigdor Lieberman, che ha dichiarato: « Shojaei e Haji Safi hanno fatto bene a rompere un tabù che non permette agli atleti iraniani di competere con quelli israeliani». E ci sono anche numerose proteste di tifosi iraniani che sui social network hanno manifestato la loro contrarietà all’esclusione dalla nazionale dei due centrocampisti.
Ora, si spera, dovrà intervenire la Fifa, la Federazione Calcistica Internazionale.