Islam e Islamismo

Il Libano ha un presidente: è Michel Aoun, riscopertosi filo-Hezbollah

Dopo due anni e mezzo il Libano ha un presidente, eletto alla quarta votazione a maggioranza assoluta, non senza tensioni. E’ Michel Aoun, ex generale cristiano maronita, che già era stato presidente ad interim dal settembre 1988 all’ottobre 1990. Aoun torna presidente dopo 26 anni, di cui 15 trascorsi in esilio a Parigi. Ventisei anni in cui gli equilibri politici sono notevolmente mutati in Libano, e con essi anche le idee del nuovo presidente. Ex nemico giurato del regime siriano e di Hezbollah, Aoun è stato eletto proprio grazie ai voti di coloro che negli anni passati aveva sempre combattuto.
L’elezione di Aoun è infatti figlia di un compromesso con l’organizzazione sciita filo-iraniana, oltre che di un accordo con il leader sunnita Saad Hariri, figlio dell’ex primo ministro Rafiq assassinato nel 2005, poco prima del ritorno di Aoun nella terra dei cedri.
L’attuale presidente è quindi appoggiato sia dal filosaudita Saad Hariri che dai principali sospettati dell’assassinio del padre di quest’ultimo: Hezbollah e i filo-siriani.
Un’alleanza, sia pur indiretta, assai contraddittoria ma coerente con quella che sembra essere la personalità di Aoun. Il neo-presidente alla fine degli anni ’80, da generale di brigata prima, comandante in capo delle forze armate poi, infine primo ministro e presidente ad interim, aveva sempre osteggiato qualsiasi ingerenza siriana in Libano, arrivando persino ad accordarsi con il dittatore iraqeno Saddam Hussein a costo di inimicarsi gli Usa.
Proprio questa sua ostilità nei confronti della Siria l’ha costretto al lungo esilio in Francia. Ma al suo ritorno, nel 2005, è cambiato tutto: Aoun sin dal 2006 si è opposto alla “coalizione 14 marzo”, alleanza smaccatamente anti-siriana diretta espressione della “rivoluzione dei cedri” che ha causato il ritiro delle truppe siriane dal Libano (permettendo anche la fine dell’esilio dello stesso Aoun), e si è posto in netto contrasto con le Falangi libanesi cristiano-maronite. Una vera e propria trasformazione che l’ha avvicinato ad Hezbollah e alla milizia islamista sciita Amal, fino ad una vera e propria alleanza.
Nel dicembre 2008, Aoun si è recato in Siria e ha stretto la mano a Bashar Al Assad; nel 2010 ha definito il Tribunale Speciale per il Libano, istituito per far luce sull’assassinio del premier Rafiq Hariri avvenuto cinque anni prima, uno “strumento dell’influenza Usa e israeliana”.
E’ la svolta di un Libano sempre più filo-siriano e filo-Hezbollah, culminata nell’attuale elezione di un rinnovato Aoun.

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