Riceviamo e volentieri pubblichiamo
È una domanda legittima che mi pongo; non come coordinatore di un comitato elettorale, non come aspirante politico, ma in qualità di cittadino di un paese e di un continente che si definiscono democratici. Vi è in atto uno “strano” processo, comunicativo e politico, nei confronti d’ Israele. Ovvero, vi è una notevole contrapposizione nella considerazione e nell’analisi degli avvenimenti che si verificano all’interno dello Stato Ebraico e nei territori palestinesi. Dall’inizio “dell’intifada dei coltelli”, il terrorismo palestinese ha causato numerose vittime e decine di feriti, operando in alcune casi con le medesime modalità degli attacchi terroristici, che hanno recentemente sconvolto l’Europa.
In questo scenario di fanatismo ed odio verso uno stato legittimo ( Israele ), non ho notato dirette televisive, da Gerusalemme o Tel Aviv, non ho visto nemmeno marce della pace. Non mi è parso di riscontrare neanche manifestazioni di protesta contro la ferocia della violenza terroristica palestinese e di solidarietà alle vittime civili israeliane. Tutt’altro scenario invece quando Israele applica il sacrosanto diritto all’autodifesa, in questo caso come per magia intellettuali, ONG, movimenti studenteschi e pseudo politici si svegliano improvvisamente e nel nome della libertà e della lotta contro “ l’oppressore “ attuano campagne di disinformazione e di boicottaggio. Attuando proteste infondate, “i difensori della libertà” non sanno o meglio fanno finta di non sapere che sono i terroristi di Hamas a nascondere depositi armi e se stessi tra la popolazione civile, inoltre ignorano che gli stessi civili residenti nei territori palestinesi vengono invitati a lasciare le loro abitazioni dalle forze armate israeliane, prima che quest’ultime colpiscano obiettivi legittimi.
Coloro che criticano le azioni israeliane, dimenticano di essere a conoscenza che lo Stato di Israele fornisce assistenza medica alla popolazione palestinese, anche a coloro che vorrebbero vedere Israele distrutto. In questa dicotomia di “sensibilità” mi sorgono due quesiti spontanei : se i morti sono tutti uguali, perché non vedo proteste contro la violenza di Hamas? forse vi è una prevenzione ideologica contro la popolazione ebraica….. ? Ritornando sull’informazione mediatica o meglio sulla disinformazione, ritengo scandalosa la distorsione di notizie, contro lo Stato di Israele, attuata quotidianamente da numerosi quotidiani, trasmissioni televisive e telegiornali. Provo il medesimo imbarazzo nei confronti della vigliaccheria congenita di molti leaders politici, italiani ( bipartisan ) ed europei. Rappresentanti di partiti e nazioni che compiono splendide passeggiate istituzionali presso lo stato ebraico, professando finte parole di amicizia, ma non mancando occasione di voltare le spalle nel momento di schierarsi e prendere una posizione politica. Tradendo l’unica e vera democrazia del Medio Oriente.
Concludo questa mia breve riflessione ponendo alcune semplici domande, sapendo a priori che non troveranno idonee risposte :
– Come possono illustri politici, giornalisti, professori essere così miopi nel non vedere nello Stato di Israele l’unico baluardo di civiltà in un’area geografica in preda al fanatismo religioso ?
– Com’è possibile discriminare i nostri concittadini di religione ebraica e la popolazione israeliana, non considerandoli come nostri fratelli e quindi non proteggendoli e tutelandoli come dovremmo ?
– Come osare boicottare una vera democrazia rappresentativa e non professare parola contro stati presenti in Medio Oriente e Nord Africa, con governi dittatoriali o monarchici, che sostengono in maniera più o meno celata i fanatici che uccidono nelle nostre città ?
Personalmente credo fermamente che Israele e il popolo ebraico debbano essere difesi, sostenuti e tutelati, senza alcuna remora, con lealtà e coraggio.
In Fede
Riccardo Gorrieri