Negli ultimi decenni, politici e Partiti socialdemocratici europei sono stati tra gli istigatori più estremi di atteggiamenti anti-israeliani. In diversi casi, ci sono state vere e proprie espressioni di antisemitismo. Leader politici socialisti, tra cui il Primo Ministro socialista svedese Olof Palme e il socialista greco Andreas Papandreu, hanno accusato Israele di pratiche naziste. Solo negli ultimi due anni, tuttavia, un Partito socialista europeo -il Partito Laburista britannico- si è oltremodo distinto per espressioni anti-ebraiche. Espressioni antisemite così come anti-israeliane da parte dei rappresentanti eletti sono state rese pubbliche più o meno costantemente. Un’analisi del Partito Laburista britannico offre una panoramica significativa delle molte sfaccettature del montante odio antiebraico e antisraeliano.
A seguito dell’elezione di Jeremy Corbyn come leader del Partito Laburista britannico il 12 settembre 2015, il sociologo David Hirsh ha detto che il nuovo Partito Laburista non era più un luogo sicuro per gli ebrei. In seguito, nell’ottobre del 2015, Luke Akehurst aveva scritto che l’elezione di Corbyn come leader del Partito Laburista avrebbe probabilmente fatto sì che molti ebrei sionisti si sarebbero sentiti a disagio all’interno del Partito. Sei mesi dopo, il 15 marzo 2016, scrivendo su The Guardian, il giornalista Owen Jones affermava che non era accettabile che gli ebrei non si sentissero a proprio agio nel Partito Laburista.
È vero. Gli ebrei inglesi si sono sentiti a disagio, hanno provato una sensazione di paura, solitudine, e si sono sentiti emarginati nel Partito Laburista da quando Corbyn è stato eletto come leader il 12 settembre 2015. Questo perché egli appartiene al“campo antimperialista” e la sua vittoria schiacciante, il 59% rispetto agli altri tre candidati più moderati, segna il passaggio del“campo antimperialista” dai margini al mainstream del Partito Laburista. Corbyn ha vinto con una netta maggioranza in ogni sezione del Partito: tra i membri a pieno titolo, tra le organizzazioni sindacali affiliate e tra i nuovi elettori.
Il “campo antimperialista”è un neologismo coniato dal professore Alan Johnson per descrivere un crescente antimperialismo della sinistra in quanto valore assoluto e la ridefinizione di Israele come luogo chiave del sistema imperialista. Nell’ambito della visione antimperialista, i terroristi sono considerati come forze di difesa contro l’imperialismo, cioè Israele, la Gran Bretagna e l’America. Hirsh si riferisce a questa visione come a una“politica della posizione”che ha preso il posto della“politica della ragione”. Inoltre, osserva che il campo antimperialista è emerso come il principio preminente del movimento progressista che fa dell’ostilità verso Israele un indicatore chiave della appartenenza politica.
L’ostilità anti-Israele nel campo antimperialista ha delle componenti principali: in primo luogo, un programma politico, che mira a risolvere il conflitto Israele-Palestina per mezzo della soluzione dello Stato unico – la sostituzione di Israele con la Palestina; secondo, un discorso intellettuale, che consiste in un sistema di concetti distorsivi, come ad esempio: “Il sionismo è razzismo”, Israele è uno“Stato coloniale-colonialista” che attua una “pulizia etnica” contro le “popolazioni indigene” della Palestina, inoltre, Israele ha creato uno“Stato di apartheid”, ed è ora impegnato in un “genocidio” contro i palestinesi. Il campo antimperialista utilizza anche la nazificazione dello Stato ebraico, quando accusa Israele di adottare adesso contro i palestinesi le stesse tecniche usate dai tedeschi contro gli ebrei durante gli anni Trenta e Quaranta. Il campo antimperialista comprende anche il movimento BDS, che intende boicottare le attività non solo commerciali e produttive israeliane, ma anche culturali, accademiche e financo sportive.
Questa ostilità contro Israele è definita da Anthony Julius “antisionismo progressista”, e “nuovo antisemitismo” e “antisemitismo antisionista” da Alan Johnson.
L’antimperialismo di Corbyn si è anche caratterizzato per una marcata tolleranza dell’antisemitismo e per la pratica di definire le accuse di antisemitismo come un tentativo in malafede di mettere a tacere le critiche verso Israele. In altre parole, all’interno del Partito Laburista di Corbyn oggi, l’antisemitismo è accettabile fintanto che può plausibilmente sembrare una critica verso Israele o un sostegno dei palestinesi, e chiunque solleva delle preoccupazioni verso un tale atteggiamento all’interno del Partito viene etichettato come apologeta dell’oppressione dei palestinesi.
La tolleranza dell’elettorato Labour verso l’antisemitismo può essere rilevata anche nella vittoria schiacciante di Corbyn, nonostante la sua nota associazione con antisemiti. Corbyn si è riferito all’antisemita islamista palestinese Raed Saleh, la cui promozione dell’accusa del sangue era al tempo una questione di dominio pubblico, come ad un cittadino onorevole che rappresentava molto bene il suo popolo e lo ha invitato a prendere un tè sulla terrazza della Camera dei Comuni. Il leader laburista ha abbracciato Hamas e Hezbollah in quanto “amici”, sostenendo che stavano“portandola pace,la giustizia sociale e la giustizia politica in tutta la regione”. Ha sostenuto finanziariamente una campagna denominata “Deir Yassin Remembered”, gestita da Paul Eisen,noto negazionista dell’Olocausto. Nell’agosto del 2015, al culmine della competizione elettorale, ha progettato di apparire insieme con il disegnatore antisemita Carlos Latuff, che aveva vinto il secondo premio del concorso di negazione della Shoah, ideato dal Presidente iraniano Ahmadinejad, con un cartone animato. Ha difeso un teorico della cospirazione, il reverendo Stephen Sizer, contro l’accusa di antisemitismo sostenendo che “era sotto attacco da parte di una campagna di diffamazione pro-Israele”. Sizer aveva accusato Israele per l’11 settembre. Corbyn ha anche lavorato per la Press TV, un canale antisemita della televisione di Stato iraniana.
Comprensibilmente, durante la campagna per la leadership, si sono sollevate molte preoccupazioni sulle sue “frequentazioni” e sui riflessi che potevano avere su di lui. La risposta di Corbyn e dei suoi supporter è stata che lui appoggiava i palestinesi e quelli che lo accusavano di antisemitismo stavano cercando di mettere a tacere la legittima critica verso Israele e colpire la sua agenda anti-austerità. In altre parole, la sfida politica si era trasformata in un attacco personale. Nonostante nessuno lo avesse accusato di essere un antisemita, lo stesso Corbyn ha affermato che l’idea che lui fosse una sorta di razzista o antisemita era spaventosa e disgustosa.
In questo modo, Corbyn si è presentato come la vittima incolpevole di un attacco aggressivo e ha evitato di rispondere alla questione dell’antisemitismo. Secondo Hirsh, ha creato così una distinzione tra la“brava gente” dentro il suo campo e le“persone cattive” al di fuori di esso, soprattutto gli elettori laburisti ebrei. Ciò ha portato gli ebrei sostenitori del Partito Laburista a sentirsi esclusi dalla comunità della “brava gente”, in quanto bollati come propugnatori dell’oppressione dei palestinesi e sabotatori del Partito Laburista.
L’accusa agli ebrei che sollevavano preoccupazioni per l’antisemitismo di“giocare la carta dell’antisemitismo” è conosciuta come la “Formula di Livingstone”. È stata così definita da David Hirsh dopo che Ken Livingstone, l’ex sindaco di Londra, nel 2006 ha scritto sul Guardian che da troppo tempo l’accusa di antisemitismo è utilizzata nei confronti di chi è critico verso le politiche del Governo israeliano. Come spiega Hirsh, si tratta di un “artificio retorico che cerca di interpretare l’aumento dell’antisemitismo come sospetto e intrinsecamente problematico rispetto al fenomeno dell’antisemitismo stesso. Il suo uso è molto diffuso nel Partito Laburista, perché nella cosiddetta sinistra antirazzista viene insegnato a pensare che parlare di antisemitismo non è altro che una mobilitazione del potere della vittima ebrea e una riproduzione della carta dell’Olocausto per mettere a tacere le critiche verso Israele”. Così, quando il 21 marzo, Lord Levy ha sfidato Corbyn a condannare l’antisemitismo in modo specifico e categorico, il leader laburista ha risposto accusando Lord Levy di cattiva fede. Corbyn ha ripetuto tre volte la frase “come Lord Levy sa benissimo”: “(1) mi oppongo all’antisemitismo; (2) il Partito Laburista si oppone all’antisemitismo; e (3) tutti noi ci opponiamo all’antisemitismo, come Lord Levy sa molto bene”.
Ma nonostante le sue rassicurazioni, Corbyn non si oppone all’antisemitismo, in quanto continua a tollerarlo. Il 12 marzo del 2016, il Telegraph riferiva che da quando era diventato il leader del Partito Laburista, Corbyn aveva avuto almeno quattro incontri con una figura di spicco della moschea di Finsbury Park che incolpava il Regno Unito per l’ISIL, chiedeva la distruzione di Israele, e lodava l’ondata di accoltellamenti contro inermi civili israeliani. È stato riferito che il 14 marzo del 2016 Vicki Kirby, sospesa dal Partito Laburista, era stata riammessa ed eletta come sua vicepresidente;nel 2014 aveva suggerito che l’ISIS avrebbe dovuto attaccare il “vero oppressore”, Israele, scriveva dei tweet in cui Hitler era definito un “Dio sionista” e descriveva gli ebrei come persone dai “grandi” nasi. La Kirby è molto attiva nella rete di supporto di Corbyn, infatti, una foto di lei e Corbyn sorridenti insieme è stata diffusa on-line. Il Partito Laburista l’ha sospesa di nuovo, ma solo a seguito della condanna proveniente da varie fonti, tra cui il giornalista di sinistra Owen Jones che ha invitato il Partito Laburista a espellere chiunque fosse colpevole di antisemitismo. Allo stesso modo, un membro del Partito Laburista chiamato Gerry Downing è stato espulso per antisemitismo, ma solo dopo che David Cameron aveva sollevato il suo caso alla Camera dei Comuni. Downing aveva sostenuto intelevisione che il sionismo era al centro del capitalismo globale e aveva richiesto la riapertura della “questione ebraica “. Prima della sua espulsione, era stato sospeso per antisemitismo e riammesso di nuovo.
Gli scandali Kirby e Downing seguono la scia delle dimissioni di Alex Chalmers dalla carica di co-presidente dell’Oxford Labour Club University (OULC) per il fatto che una grande percentuale dei suoi membri aveva un “qualche tipo di problema con gli ebrei”. Chalmers ha riferito di un contesto in cui gli studenti ebrei erano derisi come sionisti, ordinariamente fatti oggetti di slogan di scherno come“razzi su Tel Aviv”, e in cui il supporto per Hamas era espresso apertamente, mentre le preoccupazioni degli studenti israeliti per la “settimana dell’Apartheid israeliana”erano ridicolizzate. In particolare, un membro del club aveva sostenuto che Hamas era giustificata per l’uccisione dei civili ebrei e che tutti gli ebrei erano obiettivi legittimi. Secondo Aaron Simons, un ex presidente dell’OULC, “tutti gli ebrei dovrebbe denunciare pubblicamente il sionismo e lo Stato di Israele, e non ci si dovrebbe associare agli ebrei che non lo fanno”. Chalmers ha accusato l’OULC per gli incidenti antisemiti avvenuti e per la cultura predominante che ha permesso di normalizzare l’antisemitismo, citando“l’ideologia velenosa dell’antisionismo antisemita” e la Formula di Livingstone come cause profonde di questo comportamento.
Chiaramente, l’integrazione del campo antimperialista all’interno del Partito Laburista con l’elezione di Jeremy Corbyn ha creato un ambiente permissivo in cui componenti del Partito, compresi gli ambiti accademici, si sentono in diritto di fare dichiarazioni oltraggiose su Israele o sugli ebrei israeliani o sugli ebrei che sostengono Israele. Il Partito Laburista non può onestamente dichiararsi un Partito “antirazzista, impegnato a combattere una campagna contro ogni forma di razzismo, compreso l’antisemitismo”, come enuncia il Codice di condotta del Partito, fintanto che continua a tollerare un antisemitismo di sinistra sotto la forma di un antisionismo antisemita.
In effetti, dall’inizio della sua leadership nell’ottobre del 2015, Corbyn ha scelto di non intraprendere alcuna azione contro il deputato Gerald Kaufmanper il suo palese antisemitismo. Kaufman ha affermato davanti ai membri del Palestine Return Centre che “il denaro ebraico” aveva comprato il silenzio del Governo conservatore sui crimini di Israele e che il Governo dello Stato ebraico aveva inventato più della metà degli accoltellamenti nella recente intifada per giustificare l’esecuzione di palestinesi innocenti. Altri parlamentari laburisti presenti alla riunione, tra cui il Ministro ombra della Giustizia Andy Slaughter e l’ex deputato laburista Martin Linton, hanno tollerato i commenti di Kaufman e lo hanno applaudito.
Hirsh ha notato come le visioni di Kaufman, Downing eKirby sono collegate a quelle di Corbyn e Livingstone, suggerendo che questo potrebbe essere il motivo per cui il loro antisemitismo è così tollerato e perché le preoccupazioni sollevate su di esso vengono interpretate come una campagna diffamatoria.
È stato soltanto il 27 Aprile 2016 che il Partito Laburista, infine, ha cercato di dare una risposta all’antisemitismo presente all’interno dei suoi ranghi sospendendola deputata Naz Shah per i suoi commenti anti-israeliani e anti-ebraici. Shah ha affermato che gli ebrei israeliani sarebbero dovuti essere“ricollocati” in America, comparato gli israeliani a Hitler e il sionismo ad al-Qaeda, infine, era preoccupata dell’influenza politica che gli ebrei esercitavano nelle alte cariche pubbliche. Denis MacEoin ha osservato come la proposta di Shah sul “trasferimento” degli ebrei di Israele in America, come soluzione al problema palestinese,recasse con sé gli echi dell’antisemitismo di Reinhard Hedrich. Corbyn, tuttavia, non ha detto niente sui commenti della Shah, accettando le sue scuse, e ha sospeso la deputata solo in seguito alle pressioni di David Cameron alla Camera dei Comuni. Johnson ritiene che la Shah sia solo il sintomo della malattia causata dall’antisionismo antisemita che attanaglia il Partito Laburista sotto la leadership di Corbyn.
Il secondo deputato a essere sospeso è stato Ken Livingstone, che si levò a difesa della Shah sostenendo che Hitler era un sionista. In un’intervista con la BBC del 28 aprile, Livingstone ha ricordato che quando Hitler vinse le elezioni nel 1932 la sua politica comprendeva il trasferimento degli ebrei in Israele, quindi, era sionista,“prima di impazzire e finire per uccidere sei milioni di ebrei”(MacEoin, 2016).Secondo MacEoin (2016), le dichiarazioni di Livingstone sono una perfetta fusione di odio anti-Israele e stile nazista. Nonostante ciò, Jeremy Corbyn non voleva sospendere Livingstone e lo ha fatto solo dopo la forte pressione di alte figure del Governo ombra e dei gruppi ebraici (Pettitt, 2016).
Dopo la sospensione di Shah e Livingstone per le loro osservazioni antisemite, è stato segnalato dalla stampa che il Partito Laburista ha nascosto la sospensione di 50 dei suoi membri per antisemitismo. Ciò ha portato alla creazione di un’indagine indipendente sull’antisemitismo nel Partito sotto la guida di Shami Chakrabarti, avvocato e attivista per i diritti umani. L’indagine è stata annunciata quando la parte più sensibile e consapevole dell’opinione pubblica ha iniziare a sostenere che la direzione del Partito non stava facendo abbastanza per affrontare il problema dell’antisemitismo. L’indagine ha elaborato soltanto alcune raccomandazioni per il linguaggio e i processi disciplinari, ma non ha affrontato le cause dell’antisemitismo. La sua credibilità è stata ulteriormente minata dalla decisione di Chakrabarti di aderire al Partito Laburista quando è iniziata l’inchiesta. Chakrabarti ora fa parte del Governo ombra di Jeremy Corbyn e potrebbe avere un posto ministeriale in un futuro Governo laburista.
Che Corbyn non stesse facendo abbastanza per affrontare l’antisemitismo era una percezione corretta. Non era sufficiente che Corbyn affermasse che si opponeva all’antisemitismo. Doveva dimostrare di aver compresole modalità che legano l’ostilità verso Israele e verso il sionismo all’antisemitismo,e non è riuscito a farlo. Ha preferito qualificare tutte le critiche verso Israele come legittime e etichettare le preoccupazioni per l’antisemitismo come una campagna volta a denigrare lui e il Partito Laburista, o come un tentativo di giocare la “carta dell’antisemitismo”al fine dimettere a tacere le critiche verso lo Stato ebraico.
Le misure procedurali e le dichiarazioni generiche da parte della leadership laburista non hanno,fino ad ora, cambiato la cultura politica che è la fonte dell’antisemitismo di sinistra, ed è improbabile che possano farlo.
Corbyn e molti dei suoi consiglieri più stretti non sono solo i prodotti di questa cultura politica, ma sono anche i suoi leader: condannano l’antisemitismo ma non chiariscono esattamente cosa intendano per antisemitismo e non indagano le ragioni profonde dell’esistenza dell’antisemitismo stesso all’interno del loro Partito.
Con Corbyn saldamente alla guida del Partito Laburista e in salita nei sondaggi di opinione come possibile futuro Primo Ministro, e con i successi dell’estrema sinistra nel controllare il Partito Laburista, l’ascesa di una sinistra anti-sionista e il relativo fenomeno dell’antisemitismo antisionista probabilmente faranno parte del mainstream politico britannico per molto tempo a venire.
Il problema dell’antisemitismo antisionista è, tuttavia, ben presente nella mente degli ebrei inglesi, in combinazione con la costante minaccia del terrorismo e l’incertezza della Brexit, e con il forte appeal nel Regno Unito e in Europa delle forze politiche radicali.
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