Domani, 29 novembre, si terrà una conferenza online, promossa da una rete di associazioni e sindacati – che include: CGIL, CISL, Arci, Acli, Centro internazionale studenti Giorgio La Pira, Libera, Comunità Papa Giovanni XXIII, Legambiente, Uil e, ovviamente, l’Anpi – per chiedere il riconoscimento di uno Stato “palestinese”.
Il tutto avverrà nella “Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese”, una ricorrenza indetta dalle Nazioni Unite in memoria della Risoluzione 181 dell’Assemblea Generale.
Quanti conoscono la storia, sanno che la Risoluzione in questione, che mirava a risolvere il conflitto tra il movimento sionista e la popolazione araba (allora non si chiamavano ancora “palestinesi”), venne rigettata dagli Arabi. Rifiuto che avvenne nonostante rappresentasse l’ennesima decurtazione del territorio assegnato agli ebrei nel 1920.
Il programma della conferenza, che sarà ospitata dalla dalla comunità Pro-Civitate Christiana e patrocinata della Città di Assisi, vedrà gli interventi di Yasser Abed Rabbo, il fondatore del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, organizzazione responsabile del massacro di Ma’alot, nel quale vennero uccisi con mitra e bombe a mano ben venticinque israeliani, dei quali ventidue erano bambini.
Sarà presente Hanan Ashrawi, amica del terrorista Yassir Arafat e virulenta antisemita. Sette anni fa, in risposta agli auguri pasquali del presidente Obama alla comunità ebraica, sul suo sito apparve il seguente scritto: “Obama conosce il rapporto, per esempio, tra Pasqua e sangue cristiano?! Oppure Pasqua e rituali ebraici del sangue?!”. Inoltre, ha sostenuto la piena legittimità di Hamas nello spettro politico palestinese e sostenuto la lotta violenta contro Israele. In merito ha dichiarato: “In un certo senso, l’esercito di occupazione e i coloni sono diventati obiettivi legittimi e selezionati della resistenza palestinese” – parole apparse su Rocky Mountain News, il sedici agosto 2002.
Si proseguirà con il parroco di Ramallah, Jamal Khader, acerrimo nemico delle politiche di Gerusalemme e dell’estensione della sovranità israeliana sulla Giudea e la Samaria. Poi, verrà il turno di Izzedin Elizir, imam di Firenze ed ex presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche Italiane (UCOII). Quattro anni fa, tra il 7 e il 17 Maggio 2016, l’UCOII invitò il sostenitore del terrorismo islamico Tareq Al-Suwaidan a una serie di conferenze in Italia. Il soggetto in questione è un antisemita e uno spalleggiatore di Hamas.
Sarà presente anche Yousef Salman, a nome della Comunità Palestinese in Italia. Salman è uno che ama paragonare il sionismo al nazismo e riciclare i più abusati stereotipi antisemiti. Sulla sua pagina Facebook ha scritto frasi come questa: “Il nazifascismo è stato sconfitto dagli uomini e dalla storia, anche il sionismo lo sarà”.
Sarà presente anche Piera Redaelli, della Piattaforma ONG Italiane Mediterraneo e Medio Oriente. La signora in questione è stata Senior Programmes Manager di Terre des Hommes, due anni fa, in occasione del “nuovo report sui 50 anni di occupazione israeliana della Palestina” redatto dall’Association of International Development Agencies (che include Terre des Hommes), ha affermato: “Dal 2000 lavoriamo in Palestina e siamo testimoni di come sia difficile per la sua popolazione vivere sotto occupazione. I palestinesi ogni giorno devono affrontare povertà, disoccupazione, restrizioni di movimento e limitato accesso ai servizi essenziali, a causa delle politiche israeliane e allo sfruttamento delle risorse naturali come l’acqua e l’accaparramento dei terreni”.
Seguiranno interventi di Avital Shapiro, Responsabile Internazionale sindacato israeliano (Histadrut); di David Sassoli, Presidente Parlamento Europeo; di Giorgio Gomel, rappresentante della rete degli ebrei progressisti; di Shaer Saed, Segretario Generale sindacato palestinese; di Luca Visentini Segretario Generale della Confederazione Europea dei Sindacati; del Segretario Generale della CGIL Maurizio Landini; di Anna Maria Furlan, Segretario generale della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori e del sindaco di Betlemme, Anton Salman.
Un evento durante il quale, come spesso capita, si troveranno fianco a fianco membri della Sinistra europea e israeliana ossessionati dai diritti umani e promotori del terrorismo. Entrambi accomunati da un odio irrazionale per Israele e imbevuti di mistificazioni della realtà. È facile intuire che il tema della conferenza sarà il “colonialismo israeliano” e il “fascismo sionista”, cioè le menzogne sullo Stato Ebraico che vengono propagandate dal 1967.
Sarà l’ennesimo “Parnaso” di antisemiti di sinistra, terzomondisti, umanitari, amici del terrorismo islamico. Insomma, la comunità mediatica e intellettuale che ha fatto di Israele il paria delle nazioni e il Golia tirannico da abbattere in nome dei “Diritti Umani” e della “Giustizia sociale”. Il convegno di domani sarà un apice del nuovo antisemitismo – quello mascherato da antisionismo –, che è persino più osceno di quello “tradizionale”. Perché proviene e affiora soprattutto da coloro che pretendono di operare per il Bene dell’umanità e degli oppressi.