Difendersi dalla violenza? Avere pari diritti? Denunciare il marito? Niente affatto, non sono questi i messaggi che la televisione di Stato del Marocco vuole inoltrare al gentil sesso in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Più importante, semmai, è nascondere lividi e segni delle botte subite. Non solo occultare il fisico deturpato, ma anche il fatto stesso di avere un marito violento.
Come fare? Lo spiega Sabahyate, un talk show pomeridiano trasmesso sul canale di Stato 2M, rivolto interamente ad un pubblico femminile. La puntata del 23 novembre scorso ha suscitato un vespaio di polemiche, anche internazionali, soprattutto perché trasmessa a ridosso dell’importante ricorrenza che condanna la violenza contro le donne. E il messaggio che la trasmissione ha voluto inoltrare è a dir poco discutibile: è stato infatti pubblicizzato un tutorial di trucco per insegnare alle donne i metodi migliori per coprire i segni delle percosse e i lividi causati da mariti o in generale uomini troppo violenti.
“Spero che questi consigli possano aiutarvi nella vostra vita quotidiana” ha esordito in modo stucchevole la truccatrice durante la trasmissione, che ha poi suggerito di “utilizzate una cipria in polvere per fissare il trucco e poter lavorare tutto il giorno senza mostrare i lividi”.
La giornalista marocchina Samia Errazzouki ha denunciato lo scandalo sul social network twitter, pubblicando gli screenshot del tutorial. Il canale televisivo ha poi rimosso tutta la puntata dal sito ufficiale.
L’emittente si è in seguito scusata, cercando di spegnere le polemiche. Forse un po’ tardivamente. E le scuse sono apparse piuttosto di circostanza: “La direzione giudica la rubrica completamente inadeguata e figlia di un errore di valutazione editoriale tenuto conto della sensibilità e della gravità del tema della violenza fatta sulle donne”. Questo il post su facebook dell’account ufficiale dell’emittente televisiva che ha provato a chiudere il caso.
Ma il cattivo gusto, abbinato alla discutibile tempistica, resta.
