Dunque di nuovo vittime. Innocenti europei massacrati a pochi mesi di distanza da un altro massacro, quello di Parigi.
Ciò che è successo a Bruxelles è un segno palese della nostra sconfitta e della nostra cecità. Tutto questo è stato preparato, accuratamente, negli anni della nostra progressiva resa alla menzogna e all’ideologia.
Abbiamo dovuto sentirci raccontare che siamo noi occidentali i colpevoli, colpevoli per la nostra civiltà, per i nostri valori, per la nostra stessa esistenza. E chi ci ha raccontato tutto questo e ci ha messo sul banco degli accusati decretando il verdetto impietoso siamo stati noi stessi, o meglio sono stati tutti coloro, politici, intellettuali, accademici, opinionisti i quali hanno creato la Newspeak dell’arabo-musulmano vittima e come tale innocente in quanto vittima, e vittima dell’imperialismo e del colonialismo occidentale. Questa narrazione, generata negli alambicchi progressisti, ha creato un cordone sanitario intorno all’Islam decretandone l’assoluta intangibilità. Conseguentemente è emerso un nuovo stigma quello di “islamofobia”. La mordacchia contro i dubbiosi, i critici, gli ostili con ragione.
Dell’Islam si è raccontata una favola, si è detto che sotto il sole luccicavano solo l’oro delle cupole e gli smalti dei minareti e che nessuna parola “bianca”, occidentale, impura, poteva contaminare così tanta bellezza. Il terrorismo islamico è stato descritto come un fenomeno marginale, una degenerazione priva di ancoraggio e legittimazione religiosa nonostante l’evidenza contraria, nonostante la palese evidenza contraria iscritta in parole di fuoco nel Corano.
L’Europa si è piegata alla koiné imposta dall’alto, al laboratorio del multiculturalismo e del filoislamismo, e lo ha fatto sotto ricatto. Chi diffida, chi pone domande, è razzista, è nutrito di odio. L’odio lo si è riservato per noi stessi, per le nostre radici, per le nostre conquiste, per la civiltà che siamo stati in grado di creare. Bat Ye’Or, lo ha detto e ridetto.
Siamo prigionieri di un indottrinamento sociale sistematico propagato dai media, dai libri, i film, dalla pubblicità attraverso cui si predica il multiculturalismo, il relativismo culturale, la decostruzione dei principi fondamentali dell’Occidente, il dialogo interreligioso, la colpa dell’Occidente, il debito scientifico e artistico dell’Europa nei confronti dello splendore della civiltà islamica di tolleranza e pace. Le nozioni di dhimmitudine e jihad sono completamente rigettate, e anche proibite. Le specifiche identità e la storia europee sono intenzionalmente confuse e respinte per soddisfare gli stranieri che, disprezzandole, mantengono fieramente le loro tradizioni e le loro credenze.
L’odio e il razzismo che con cui ci siamo piagati e soprattutto stato rovesciato su Israele, perché è l’unico stato occidentale in Medioriente, e come tale criminale in quanto occidentale. Una onta alla purezza del Dar al Islam, un’onta per le “vittime” della storia, gli arabi, i musulmani, appunto.
Più è aumentata la storia d’amore dell’Europa con l’Islam fatta di interessi economici ben precisi a cui si sono progressivamente sovrapposti l’autocolpevolismo e l’antioccidentalismo, più Israele è diventato la canaglia, perché se siamo noi ad essere le canaglie e tutto ciò che ha origine da noi lo è anch’esso. E’ di nuovo Bat Ye’Or che ce lo ricorda:
Fa impressione in particolar modo la narrativa islamica che l’Europa ha adottato con riferimento a Israele, poiché nega al popolo ebraico i diritti sulla propria terra ancestrale, sottomettendosi alla logica della jihad. L’Europa, ossessionata da un odio anti-israeliano colmo di risentimento, assieme ai Paesi arabo-musulmani, conduce a ogni livello una guerra di delegittimazione e demonizzazione contro Israele, con il fine ultimo di distruggerlo. Considero questa politica un esempio importante di dhimmitudine. L’Europa conosce molto bene la storia del popolo ebraico nella propria terra, perché è rimasta per venti secoli il fondamento della sua spiritualità e dei suoi valori. Tuttavia, l’Europa abbraccia l’ideologia jihadista che ne predica il disprezzo e che mira alla stessa distruzione dell’Europa così come di Israele. L’Europa sta perseguendo gli stessi fini islamisti diretti alla propria distruzione come un continente servitore.
Seminiamo ciò che raccogliamo. Per sbiancare l’Islam e i musulmani tutti, anche quelli che sottoscrivano il jihad e la sharia, ci siamo fatti neri come pece e arresi ai nostri delitti, lasciando che i terroristi i quali si fanno esplodere in nome di Allah commettessero i propri, perché infondo ce li meritiamo, sono la nostra punizione.
La follia è sempre voltare le spalle alla realtà e mettere al suo posto la finzione e la menzogna. Ed è folle perché la realtà si vendica con particolare crudeltà dei suoi negatori. La realtà è infatti sempre più forte, invincibilmente più forte. Lo abbiamo visto ancora una volta oggi a Bruxelles e ancora continueremo a vederlo finché non ne prenderemo atto.