A Natale le favolette sui bambini possono commuovere ancora di più. Soprattutto se c’è qualcuno che fa la parte del cattivo. Nella favoletta che circola in questi giorni, la parte dell’Uomo nero (o del Lupo) è stata assegnata al “cattivo” per eccellenza: lo stato di Israele, reo di sottrarre risorse destinate ai bambini palestinesi orfani.
La notizia è stata pubblicata su alcuni siti senza differenze tra le versioni: “Israele impedisce il sostegno verso gli orfani palestinesi”. Al titolone segue l’articolo, che spiega quanto segue:
Il vice-leader del Movimento Islamico nei Territori palestinesi del 1948 (occupati da Israele), Shaikh Kamal al Khatib, ha affermato che 23 mila orfani sono stati privati del loro sostegno mensile a causa del divieto di ogni attività imposta al gruppo dal regime sionista.
“L’associazione caritatevole di soccorso islamico gestita dal movimento pagava un minimo di 40 dollari mensili di sostegno a ogni orfano in Cisgiordania, Gerusalemme o Striscia di Gaza”, ha spiegato al-Khatib.
Facciamo ordine: ad un Movimento islamista sono state vietate tutte le attività, il leader di questo Movimento sostiene che tale provvedimento metterebbe a repentaglio il sostentamento di 23.000 orfani. Possiamo anche credergli sulla parola, preferiamo però approfondire la figura di Shaikh Kamal al Khatib.
Chi è costui? Semplicemente un simpatico figuro che sogna un Califfato (come l’Isis) con capitale Gerusalemme.
Nell’ottobre 2014, durante un comizio a Gerusalemme, proferiva queste parole
La nazione dell’islam soffre per tutto quel che sta succedendo per le controrivoluzioni contro la Primavera Araba, messe in atto dai nemici. Questa situazione impone alla gente di ribellarsi, e in modo deciso: noi siamo qui, contro il covo malfamato che ha preso possesso dell’intera patria araba.
Al centro di questo covo di ladri, noi sosteniamo il nostro diritto ad esistere forti e pazienti, attaccati alla terra proprio qui a Gerusalemme. Ripeto: Gerusalemme non è solo la capitale dello Stato Palestinese, ma la capitale di un giusto Califfato Islamico, che arriverà presto, Inshallah
Il “covo malfamato” sarebbe ovviamente Israele, i nemici delle “controrivoluzioni contro la Primavera Araba” sarebbero i “traditori” come l’attuale presidente Al Sisi in Egitto.
Gerusalemme non sarà la capitale della Palestina, ma del futuro Stato Islamico.
Proviamo quindi a ridare la notizia nel modo giusto: Israele ha vietato ogni attività ad un Movimento il cui leader sogna di distruggere lo stato ebraico e istituire un Califfato unico con capitale Gerusalemme.
Più convincente e meno “scandaloso”, anche a Natale, vero?