Sono tanti i ragazzi italiani che si trovano a trascorrere una parte importante della loro vita in Israele. Che siano scambi bilaterali per studio, volontariato Sar-el (di cui parleremo più diffusamente nei prossimi giorni) o semplice curiosità che spinge sempre più giovani a cercare lavoro in Israele, restano tutte esperienze da raccontare.
Noi speriamo di poter condividere quante più testimonianze possibili. A cominciare dalla prima: quella di Mirko Giordani, studente a Tel Aviv.
Mirko, sappiamo che, grazie ad uno scambio bilaterale, sei a Tel Aviv per studiare e ci rimarrai sei mesi. La vecchia Europa vista da laggiù come sembra?
L’Europa, la stessa che sanziona i prodotti provenienti da West Bank e condanna tutte le volte che può Israele, ora dovrebbe fare un corso accelerato per imparare come una democrazia funzionante e garante di tutte le libertà civili e religiose allo stesso tempo combatta senza se e senza ma il terrorismo islamico. Gli stati europei si svegliano sempre a fatto avvenuto, agiscono in emergenza, poi dimenticano e subiranno ancora, in un circolo vizioso.
Che tipo di misure di sicurezza vengono applicate normalmente, ad esempio, presso locali affollati come quelli attaccati a Parigi?
Le strazianti immagini del Bataclan che qualche giornalista d’accatto ha messo su Facebook, molto probabilmente qua non le avremmo viste: all’entrata di ogni centro commerciale, teatro, discoteca e comunque in tutti quei luoghi fortemente affollati, vi è sempre qualche guardia giurata che ti perquisisce. Può sembrare un attacco alla libertà individuale, ma solo gli stolti qua potrebbero pensarlo: è una garanzia di sicurezza, e i cittadini israeliani sembrano apprezzare.
Vale quindi, secondo te, la citazione di La Malfa “La libertà dell’occidente si difende sotto i muri di Gerusalemme”?
Certamente, ma per far valere questa massima serve che l’occidente smetta di balbettare e traccheggiare, e prenda una posizione chiara: Israele è l’unica democrazia in Medio Oriente che rispetta i diritti umani? Si. E’ Israele l’ultimo avamposto di occidente prima dell’Isis? Si. E’ Israele impegnato in una guerra senza quartiere al terrorismo, come lo siamo noi europei? Si. E allora se ne traggano le dovute conseguenze politiche, strategiche e morali, perché non scordiamoci che a Gaza hanno esultato per le immagini del Bataclan.
Sappiamo che stai lanciando un’associazione politico-culturale, Blu Lab: spiegaci di cosa si tratta e che posizione prenderà nell’ambito della questione mediorientale.
Blu Lab è quell’associazione giovanile politico-culturale che mancava al centrodestra: trasversale, rappresentativa di tutti i sentiment dell’area e con la volontà di superare i vecchi arnesi dei “movimenti giovanili”, svuotati di ogni forza propulsiva e privi di idee. Nei prossimi mesi faremo una conferenza stampa per presentarci. Per quanto riguarda la politica estera, che sono sicuro sarà una issue che le future classi dirigenti italiane dovranno trattare con più serietà, sono intenzionato a radunare intorno a Blu Lab le migliori giovani menti appassionate ed esperte di relazioni internazionali. Sulla questione medio orientale, la risposta è semplice: stiamo con chi combatte il terrorismo islamico.
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