Non solo le Edizioni Segno, in Italia sono numerose le case editrici, di estrema destra e di estrema sinistra, che stampano libri dai contenuti antisemiti e antisionisti.
In tal senso, sul versante della destra radicale, si distinguono la Thule Italia Edizioni e la Ritter. La prima, il cui nome evoca la Thule-Gesellschaft, il cenacolo antisemita che, secondo lo storico Giorgio Galli, costituì il “nucleo primigenio del Partito Nazionalsocialista e, di conseguenza, uno dei presupposti fondamentali della vicenda storica del regime hitleriano”, per sua stessa ammissione si è assunta “l’onere e (l’onore) di rendere in italiano e in versione integrale libri come Il Mito del XX secolo di Rosenberg, I Fondamenti del XIX secolo di Chamberlain, il Mein Kampf di Hitler, Datemi 4 anni di tempo di Berndt, Horst Wessel di Ewers“.
Con l’obiettivo di “conoscere la storia del XX secolo, e in special modo il nazionalsocialismo, di cui tanto ancora si discute, dai documenti piuttosto che dalle opinioni”, la Thule Italia Edizioni propone, oltre ai libri sopra citati, i discorsi di Hitler, i diari di Goebbels, testi di propaganda nazista, tra i quali spicca Lotta contro il nemico mondiale di Julius Streicher, il malefico direttore del torbido e pornografico settimanale antisemita Der Stürmer, il cui tono è il seguente: “Quando, dopo la funesta guerra mondiale, una marmaglia di galeotti messa insieme dall’ebreo si era impadronita del potere in Germania, quando trionfavano codardia e meschinità – mentre coraggio e fedeltà venivano invece disprezzati –, era del tutto tipico che il borghese, divenuto vile, si sottomettesse volontariamente alla subumanità“.
Non manca nemmeno il Manifesto per spezzare l’asservimento all’interesse del denaro di Gottfried Feder, militante nazista e studioso di economia. Viene spontaneo chiedersi se la pubblicazione di libri dal contenuto inequivocabilmente antiebraico sia, veramente, orientata solo agli storici dell’argomento e non piuttosto a cultori di rune e svastiche. Inoltre, se consideriamo che la Thule Italia Edizioni è espressione di un’omonima associazione culturale, che intende fare informazione “alternativa”, il sospetto che la casa editrice celi motivazioni ideologiche diventa piuttosto consistente. Non a caso, sei anni fa, l’Osservatorio antisemitismo, aveva pubblicato un articolo di Francesco Germinario, intitolato Goebbels & C, i cattivi maestri che piacciono agli italiani, nel quale si descriveva la casa editrice Thule come “gravitante nell’ambiente di Casa Pound”. È un caso che un editore con un nome ambiguo, che pubblica testi nazisti, sia anche legato a un movimento di estrema destra?
Passiamo ora alle Edizioni Ritter, che si dichiarano specializzate in “Storia Militare, Fascismo e Nazionalsocialismo, Armi e Forze Speciali, Neofascismo, Ultras, Musica Alternativa ed Etnonazionalismo”, ha pubblicato i libri deliranti di Gianantonio Valli, medico antisemita, autore di testi dai titoli piuttosto eloquenti: Sessantottismo. Radici ebraiche di una devastazione e Giudeobolscevismo. Il massacro del popolo russo, nella cui nota editoriale si legge: “Se la storia ebraica riflette sempre il tema che il popolo di Israele è il popolo scelto da Dio per redimere il mondo, è vero che questo popolo deve essere un partner attivo, nelle imprese umane come in quelle divine. Per questo, nel XIX e XX secolo, impazienti, senza attendere l’arrivo di quel Messia che avrebbe liberato l’umanità, gruppi sempre più numerosi di ebrei, fidenti nelle nuove Tavole laicizzate da Marx, diedero vita al più atroce tentativo di distruggere il mondo reale. Questo ponderoso saggio documentale mette in evidenza, senza possibilità di dubbio o confutazione, come dietro al bolscevismo, come dietro a ogni comunismo che tra le due guerre cercò di incendiare l’Europa, ci sia stata la longa manus ebraica non solo ideologica ma anche organizzativa, e non tanto a livello dei sottufficiali, quanto proprio a livello degli ufficiali superiori”.
Il testo di Valli sul “Giudeobolscevismo” è stato elogiato da Maurizio Blondet, decano degli antisemiti italiani, in un articolo apparso sul sito Blondet & Friends, intitolato Confessione di un intellettuale: sono del tutto inutile. Altri testi di Valli, ormai non più disponibili, vennero pubblicati dalla casa editrice Effepi, vera e propria miniera di letteratura antisemita.
Sul fronte dell’estrema sinistra, si segnala Zambon editore, d’impronta marcatamente rossobruna, che fa uscire testi radicalmente antisionisti, come quelli di Alan Hart e dell’esponente del movimento BDS Amedeo Rossi. Tra i titoli spiccano La censura di Facebook agli ordini dei sionisti di Diego Siragusa, un attivista antisionista tra i più accaniti e il falsario Ilan Pappé con Controcorrente. La lotta per la libertà accademica. Zambon editore sembra specializzato in propaganda filopalestinese, tra le pubblicazioni si rinvengono anche i seguenti titoli: Missione di inchiesta delle Nazioni Unite sul conflitto di Gaza, Spezzare l’assedio. Il cinema del conflitto israelo–palestinese, USA: padroni o servi del sionismo? I meccanismi di controllo del potere israeliano sulla politica degli USA e L’Occidente all’ultima crociata. L’impero, NATO e Al Qaida: predatori di primavere.
Anche in questo caso, i suddetti testi sono disponibili nel sito di IBS, in quello di Amazon e nello store online della Feltrinelli. Sebbene si tratti di piccoli editori, case editrici come quelle qui presentate non vanno sottovalutate, poiché il commercio online ha reso la promozione dei testi poco costosa e più capillare. Le tesi antisemite contenute in molti dei libri elencati si sono diffuse sul web in modo impressionante, attirando non pochi sprovveduti e coalizzando fanatici di diversa estrazione politica. Sottovalutare l’influenza di gruppi neototalitari è sempre un errore.