“Il desiderio americano di pace tra gli israeliani e i palestinesi è rimasto inalterato per 50 anni. Malgrado non crediamo che l’esistenza degli insediamenti sia un ostacolo alla pace, la costruzione di nuovi insediamenti e la loro espansione oltre i confini attuali potrebbe non essere utile nel raggiungere l’obbiettivo prefissato. Come ha dichiarato molte volte, il Presidente spera di ottenere la pace nella regione Mediorientale. L’Amministrazione Trump non ha assunto una posizione ufficiale sull’attività degli insediamenti e attende di continuare la discussione con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu quando incontrerà il Presidente Trump tra qualche giorno”.
Questo è il comunicato diramato dalla Casa Bianca ieri attraverso il portavoce ufficiale Sean Spicer.
Non si tratta, come qualcuno vorrebbe farlo passare tendenziosamente, in testa il New York Times, di un ammonimento o una reprimenda americana nei confronti di Israele.
Nulla di più falso.
L’Amministrazione Trump non crede, diversamente dall’Amministrazione Obama, che gli insediamenti siano un ostacolo alla pace. Questa affermazione è una netta e dirompente sconfessione di tutto l’impianto ideologico dell’Amministrazione Obama relativo al conflitto arabo-israeliano, basato sull’assunto che siano sostanzialmente gli insediamenti ebraici in Cisgiordania e la costruzione di nuove unità abitative a Gerusalemme Est il principale ostacolo per i negoziati con l’Autorità Palestinese. Convinzione che è il perno della Risoluzione 2334 del 23 dicembre 2016 passata all’ONU grazie all’astensione americana.
E’ il principale contenuto politico del comunicato ed evidenzia in modo inequivocabile la visione opposta di Trump rispetto a quella del suo predecessore.
Tuttavia, con linguaggio cautamente dubitativo, l’Amministrazione Trump ritiene che la costruzione di nuovi insediamenti, annunciata recentemente dal governo israeliano, possa non essere di aiuto. Il che, come è evidente, non significa assolutamente una sconfessione degli insediamenti o un alt alla loro costruzione. Come recita l’ultima affermazione del comunicato, “L’Amministrazione Trump non ha assunto una posizione ufficiale sull’attività degli insediamenti”, ne ha assunta però una riguardo al fatto che non siano in se stessi un ostacolo per il processo di pace.
Ogni posizione ufficiale in merito da parte della Casa Bianca farà seguito all’incontro bilaterale che il presidente degli Stati Uniti avrà con il primo ministro israeliano il 15 di febbraio.