Israele e Hamas

Il realismo di Smotrich

Quando Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze, afferma che Gaza deve essere occupata militarmente da Israele, che questo è l’unico modo di sconfiggere Hamas, che continuare a fornire aiuti umanitari significa solo consentire a Hamas di mantenere il suo potere saccheggiando viveri e medicinali lucrando sulla loro vendita, e che il blocco degli aiuti deve continuare, non esprime una posizione oltranzista ma l’unica improntata al buonsenso più assoluto.

Dopo un anno e mezzo di guerra, Israele controlla solo il 40% della Striscia, ovvero appena 365 km di territorio e Hamas, per quanto fortemente lesionato nella sua operatività, è ancora attivo.

Tutto questo è dovuto principalmente a due fattori.

Fin dall’inizio della guerra, Israele non ha optato per una invasione della Striscia finalizzata alla sua conquista preferendo operazioni settoriali di bonifica, e questo perché ha ritenuto che così facendo venisse salvaguardata la vita degli ostaggi. Su questo impianto strategico che finora ha precluso la vittoria e che, se mantenuto, continuerà a precluderla, si è innestata la costante interferenza gestionale dell’Amministrazione Biden, la quale ha cercato ripetutamente di coartare le operazioni militari israeliane, e ha imposto di fare entrare nella Striscia i rifornimenti per la popolazione, di fatto contribuendo sostanzialmente al mantenimento di Hamas. Il diffuso mantra del disastro umanitario, di cui l’ONU è il principale portavoce, è servito e serve all’organizzazione jihadista solo come copertura per restare in sella.

L’Amministrazione Trump, sugli aiuti umanitari a Gaza non sta esercitando particolari pressioni, ma resta il fatto che siamo ancora lontani dalla capitolazione di Hamas e solo la linea intransigente indicata da Smotrich può condurre a una vittoria vera.

Smotrich ha anche dichiarato, creando sdegno, che rispetto alla vittoria su Hamas, la liberazione degli ostaggi è secondaria. Non si può che dargli ragione un’altra volta.

Riportare a casa i rapiti è un dovere morale a cui certamente Israele non può abdicare, ma la sicurezza dello Stato viene prima, soprattutto dopo il 7 ottobre. Fino a quando Hamas permarrà all’interno della Striscia la sicurezza non potrà essere garantita, per cui sì, è necessario che Israele occupi il territorio per la sua intera estensione instaurando un governo militare che ne garantisca il controllo fino a quando, dopo averlo bonificato completamente dalla presenza di Hamas, potrà, con l’appoggio americano, passarne la consegna a una gestione araba che non sia quella della cleptocrazia filoterrorista dell’Autorità Palestinese.

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