L’antisemitismo è il contorno di un’ampia fetta della cosiddetta «controinformazione». Si tratta di un antisemitismo più o meno esplicito e consapevole, ma ben radicato e facilmente individuabile. Non si resta esterrefatti, dunque, nello scoprire che tra i «putinisti» si annidano indefessi odiatori d’Israele e teorici del «complotto giudaico».
I tifosi del Cremlino, infatti, si documentano, in via pressoché esclusiva, presso la stampa online alternativa al dileggiato mainstream. Si tratta di pubblicazioni digitali già note ai lettori de L’Informale, quali: Byoblu, Blondet & Friends, L’Antidiplomatico, Radio Spada, Vox Italia TV. Ma vediamole più nel dettaglio.
Fondata da Claudio Messora, ex Capo Comunicazione del Movimento 5 Stelle, Byoblu è una testata giornalistica tra le più antisioniste della rete. Fra gli ospiti del giornale figura anche Matteo Simonetti, autore di due libri sul complotto «ebraico» per la sostituzione etnica dei popoli europei.
Uno pubblicato nel 2015 dalle edizioni di Radio Spada dal titolo «La Verità sul piano Kalergi» e il secondo uscito alcuni anni dopo e chiamato «Kalergi. La prossima scomparsa degli europei». Nel 2019 ha redatto una «lettura politica» dei «Quaderni neri» di Heidegger. Il testo gode di una prefazione di Diego Fusaro, «filosofo» noto per le sue esternazioni antisioniste e filorusse.
Simonetti, che rifiuta l’etichetta di «antisemita», sulla sua pagina Facebook ha condiviso un vignetta dove un martello contrassegnato dalla stella di David conficca un cuneo con scritto «Shoa» nel cranio di un’Europa allegorica; invita alla lettura degli scritti di Giannantonio Valli, il decano dell’antisemitismo italiano del secondo Dopoguerra, e scrive di «ebreoni» pronti a «papparsi» l’economia nazionale.
Nel 2016 dedicò un lungo post in difesa della storiografia negazionista della Shoah. Dopo aver premesso che «quello che sto per dire non lo penso. Nel senso che non ho ancora preso una posizione», illustrò le tesi dei negazionisti, tra le quali «il fatto che a Mauthausen i detenuti andassero a prostitute regolarmente e le pagassero, così come acquistassero cioccolata e sigarette». Per Simonetti, lo sterminio degli ebrei non sarebbe compatibile col «denaro stampato nei campi di concentramento».
Nel 2017, quando apparvero alcuni adesivi di Anna Frank con la maglietta della Roma, Simonetti commentò in questo modo: «10 figurine stupide su una ragazzina morta per malattia 70 anni fa». La Frank morì di tifo esantematico, malattia contratta nel campo di Bergen-Belsen a causa delle pessime condizioni igieniche.
Il soggetto in questione è anche autore di un saggio intitolato «Hannah l’antisemita. Gli ebrei sull’antisemitismo e sull’ebraismo», edito dalla casa editrice All’Insegna del Veltro e curato da Claudio Mutti, che nei lontani anni Settanta curò una nuova edizione, la seconda per la precisione, dei «Protocolli dei Savi di Sion». Simonetti, nel testo in questione, tenta di legittimare l’antisemitismo chimando in causa grandi pensatori di origine ebraica come Sigmund Freud e Hannah Arendt.
Grande amico di Byoblu è Francesco Toscano, presidente di «Vox Italia», che ha ripetutamente espresso grottesche e paranoiche posizioni anti-israeliane. In un post su Facebook del 04/06/19, Toscano scrive: «Oggi con il Corriere esce in edicola una biografia di Lenin. Alcuni accusano il leader russo di ferocia, anche per avere ordinato lo sterminio di tutta la famiglia Romanov, uccisa nel corso di un “rituale” kabbalistico (Blondet ricorda che gli assassini erano 12, come 12 sono le tribù di Israele. Il rabbino russo ha respinto sdegnato questa ipotesi). Nessuno dice però che lo Zar fece impiccare il fratello di Lenin per “sovversione”. Non giustifico la reazione di Vladimir Uljanov detto Lenin ma in parte ne comprendo le ragioni».
Fra gli ospiti delle varie testate «alternative» c’è anche Nicola Franzoni, che sproloquia sulla pandemia, definendola «complotto ebraico». Il soggetto in questione, tormentato dall’idea paranoide che gli ebrei aschenaziti controllino il mondo, chiama il vaccino «puntura sionista». Al momento, come Toscano e Simonetti, è impegnato a sostenere la causa di Putin in Ucraina.
Il conflitto scatenato dalla Russia ha fatto emergere Giorgio Bianchi, ormai assurto al ruolo di figura oracolare per i filorussi nostrani, un giornalista «libero» che sul suo profilo condivide scritti dove Zelensky viene definito «rampollo di una famiglia di ebrei aschenaziti» e Israele «Stato fascista». Chiama Salvini «Sovranista de sta kippah» e pubblica post anti-israeliani. Il tutto è condito dai deliranti commenti antisemiti dei suoi seguaci.
Quelli che, adesso, diffamano e disumanizzano gli ucraini definendoli «nazisti», sono gli stessi che chiamano Israele «Stato illegittimo», che parlano di «genocidio» a Gaza e che accusano la «lobby ebraica» di controllare il pianeta. Insomma, gratta il «putinista» e trovi l’antisionista radicale in odore di antisemitismo.