Islam e radicalismo islamico

I sostenitori nostrani di Hamas

Il direttore editoriale del sito islamico La Luce News, Davide Piccardo, ne spara un’altra, stavolta molto grossa. Sul proprio account di Facebook ha infatti attaccato il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, con un post dai toni più che eloquenti: 

Questo traditore infame ha osato insultare gli uomini e le donne delle resistenza che hanno sacrificato la propria vita per la libertà del popolo palestinese. La sua fine è vicina e dovrà renderne conto”. 

Abu Mazen ha recentemente dichiarato che Hamas deve cessare il proprio controllo su Gaza, consegnare le armi all’ANP e rilasciare gli ostaggi, rivolgendosi tra l’altro nei confronti dell’organizzazione terrorista palestinese come “figli di cani”.

Piccardo, ex coordinatore del CAIM-Coordinamento Associazioni Islamiche a Milano, è già noto da anni per le sue posizioni filo-Fratelli Musulmani e anti-Israele; immortalato più volte microfono alla mano a manifestazioni a favore dell’ex presidente islamista egiziano Mohammad Morsi e in sostegno a Erdogan, nell’estate del 2014 finì al centro di una polemica per un suo post su episodi di violenza avvenuti fuori di una sinagoga parigina con il commento “E’ finita la pacchia”.

In seguito il soggetto in questione, in replica alle polemiche,  aggiunse: “Sono finiti finalmente i tempi dell’indifferenza, la sensibilità e la solidarietà verso la Palestina stanno crescendo e chi sostiene le guerre di Israele dovrà farci i conti”, come riportato a suo tempo da MilanoToday.

E’ utile rammentare che gli editori della Luce hanno recentemente pubblicato la versione italiana di “Le Spine e il Garofano”, autobiografia dell’ex leader di Hamas, Yahya Sinwar, mente dell’eccidio del 7 ottobre 2023 ed eliminato dall’esercito israeliano lo scorso ottobre.

Il sito gestito da Piccardo e colleghi ha tra l’altro lamentato ciò che, a loro dire, sarebbe “censura” nei confronti del libro da parte di Amazon e in relazione alla presentazione che doveva avvenire a La Sapienza lo scorso marzo in presenza proprio di Piccardo e dell’attivista palestinese Maya Issa. Evento poi cancellato.

Certo, non c’è molto da stupirsi se vengano riscontrati problemi nel diffondere contenuti propagandistici filo-Hamas, organizzazione terrorista responsabile del più grande pogrom di ebrei dai tempi della Shoah e da tempo nella blacklist di Unione Europea, Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada.

Tornando all’iniziale esternazione di Piccardo, ma con uno sguardo più ampio, al di là degli oramai tratti retorici tipici di tutta quell’area ideologica che definisce il terrorismo di Hamas come “resistenza”, è interessante notare un crescente nervosismo generale da parte della galassia islamista e pro-Pal nelle ultime settimane. Un nervosismo e una frustrazione che vanno di pari passo con una situazione sempre più drammatica per i terroristi palestinesi a Gaza, con Hamas accerchiata e agonizzante ma anche maggiormente isolata a livello internazionale. E’ proprio di due giorni fa, infatti, la notizia che la Giordania ha messo al bando la Fratellanza Musulmana e ha dato il via al sequestro dei beni; una misura subito condannata da Hamas e non a caso, visto il sostegno che riceveva dai Fratelli giordani.

Come se non bastasse, la nuova Amministrazione Trump non sembra particolarmente preoccupata dei cosiddetti “aiuti umanitari a favore di Gaza”, imposti dalla precedente Amministrazione Biden, che andavano a rifocillare Hamas ai danni della popolazione di Gaza. Ora è il turno Abu Mazen con il suo attacco a Hamas. Per Hamas e la Fratellanza al momento tira un’aria poco favorevole.

 

Abu Mazen ha recentemente dichiarato che Hamas deve cessare il proprio controllo su Gaza, consegnare le armi all’ANP e rilasciare gli ostaggi, rivolgendosi tra l’altro nei confronti dell’organizzazione terrorista palestinese come “figli di cani”.

 

 

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