Nei giorni scorsi ampio, e a nostro avviso, eccessivo risalto, è stato dato a una lista di proscrizione stilata da appartenenti alla costellazione della sinistra antagonista che si firma Nuovo PCI.
La lista affastella alla rinfusa in una dilettantesca mappatura presunti “agenti” e conniventi dell'”entità sionista” nomi noti e meno noti e alcuni, le cui posizioni esplicitamente avverse a Israele, come Vittorio Emanuele Parsi o Massimo Giannini, non hanno impedito ai compilatori di considerarli suoi fiancheggiatori.
Anche noi abbiamo avuto l’onore di essere citati in virtù di Emanuel Segre Amar, ex vicepresidente della Comunità ebraica di Torino e attuale presidente del Gruppo Sionistico Piemontese, del quale L’Informale ha ospitato negli anni diversi contributi, pur non essendo un nostro collaboratore fisso.
Liste come queste circolano da tempo, come ha ricordato oggi su Il Giornale, Ugo Volli, anche lui citato nella lista, il quale ha dichiarato, “Non sono allarmato, certo ci può essere chi la prende alla lettera, ma il punto è il clima che permette tutto ciò”.
È infatti il clima di demonizzazione nei confronti di Israele, mai così acuto dal 1967 ad oggi, è il risorgere inquietante dell’antisemitismo, con il numero più alto di episodi mai registrato negli ultimi decenni, che permette a chi compila liste come queste, tutto sommato fantozziane, di sentirsi legittimati a farlo.
I propagatori di odio contro Israele, i più infimi e infami, sono quelli che dalle tribune televisive e su i giornali, hanno accusato e accusano Israele di genocidio, (stantia e vecchia accusa che risale almeno al 1982, anno della prima guerra in Libano), sono quelli che definiscono “terroristi” i ragazzi dell’IDF che combattono a Gaza per difendere il loro paese dopo l’eccidio del 7 ottobre scorso.
Gli scalzacani che hano compilato la lista di cui scriviamo sono solo la loro bassa manovalanza.