Di questi tempi parlare di antisemitismo è diventato faticoso, come è nuovamente molto faticoso essere ebrei in Europa. Ogni giorno ci raggiungono nuove notizie inquietanti quando non allarmanti sulla diffusione ed intensità di azioni dettate dall’odio nei confronti degli ebrei o di Israele.
Uno degli aspetti che vengono trascurati a torto è internet, lo strumento meraviglioso che credevamo destinato ad ampliare la sfera di libertà e di conoscenza, ma che si è rivelato anche uno strumento per sfogare gli istinti peggiori senza conseguenze.
Si veda a questo proposito lo spazio incredibilmente vasto dedicato ai cognomi ebraici, e limitiamoci solamente a quelli italiani e ad alcune voci dell’apposita pagina web.
Sappiamo che quello dei cognomi è uno dei cavalli di battaglia prediletti da nazisti, neonazisti, veterocristiani, per additare all’odio personaggi “colpevoli” di essere ebrei, o supposti tali. Un certo Dagoberto Bellucci, che si autodefinisce autore di un “avamposto informatico anti-mondialista”, gestisce un suo sito nel quale evidenzia un testo “fedelmente estratto dall’omonimo volume pubblicato dall’ebreo (!) Samuele Schaerf nel 1925”, dal titolo “I cognomi degli ebrei d’Italia”. Si tratta di un trattato del quale il Bellucci auspica “la lettura e l’apprendimento”. Nel medesimo sito spicca anche, in maniera certamente non casuale, un necrologio del negazionista francese Robert Faurisson, da poco deceduto.
Si può anche trovare il libro “Gli ebrei in Italia” di Paolo Orano, che viene proposto nientemeno che da Amazon. E’ un libro pubblicato nel 1936, in piena epoca fascista, alla vigilia della svolta antisemita di Mussolini con il censimento degli ebrei del 1938 e le successive misure persecutorie, ma la data di pubblicazione ci rimanda anche alle leggi di Norimberga emanate da Hitler nel 1935. La copertina del libro che campeggia in Amazon, ciliegina sulla torta, ci richiama alla mente la peggiore simbologia antisemita nazista e fascista. La sinossi che Amazon dedica a questo libro è la seguente: “Prima riedizione italiana del dopoguerra del classico di Paolo Orano, dal titolo “Gli Ebrei in Italia” , edito nel 1936. Uno studio attento sulla specificità ebraica rispetto alla identità culturale italiana, anche oggi validissimo ed attualissimo. Il testo illustra anche il tentativo fallito dell’ Italia mussoliniana di amalgamare l’ ebraismo nella italianità . Tentativo di inserimento fallito, perché il mondo ebraico preferì coltivare la propria appartenenza all’ebraismo transazionale e il proprio chiuso esclusivismo. Il testo e impreziosito da illustrazioni d’ epoca. In appendice, un saggio sul libro ” Il coltello di Shylock”, che è costato all’autore, editore di questi libri , una dura repressione giudiziaria . L’ esclusivismo ebraico divenuto totalitarismo liberticida nel dopoguerra.” Siamo nel 2019, il libro è stato ripubblicato nel 2012, e nessuno ha ancora chiesto ad Amazon di toglierlo dalle proprie offerte insieme alla scandalosa sinossi che lo accompagna.
Non può mancare in questa breve ed incompleta rassegna il sito Finanza Online, che ha un ampio forum di discussione con argomenti che vertono, ovviamente, su materie finanziarie; ma, sorpresa!, Finanza Online ha anche un settore del forum dedicato senza filtro ai “cognomi di ebrei e falsi convertiti”, che nel totale registra all’incirca 85.000 visite e 670 risposte.
Nel 2011 un articolo di Repubblica denunciava con veemenza un sito americano denominato “Orgoglio bianco” (White Pride), che aveva pubblicato quella che il quotidiano definiva una blacklist dell’odio antisemita; ma già prima erano stati segnalati e talvolta denunciati siti come Holywar (guerra santa), italiani o anche in lingua italiana, poi oscurati d’imperio.
L’antisemitismo, che sia di matrice neonazista e neofascista, di una sinistra che non ha mai accettato Israele come nazione degli ebrei, veterocristiana od islamista, costringe a non abbassare mai la guardia. Il pericolo non minaccia solamente gli ebrei e le istituzioni ebraiche, obiettivi facilmente identificabili,ma, come sappiamo da sempre, esso è l’indice di una società malata e carica di odio, di rancore, di pregiudizi, e pertanto manipolabile anche a danno di altre minoranze o di suoi segmenti deboli. L’elenco delle aggressioni (verbali o fisiche) nei confronti di ebrei è già lungo ed ogni giorno, in Europa o altrove, si aggiungono nuove casistiche con una velocità divenuta impressionante. Il sionismo torna ad occupare il posto che aveva alle sue origini, ai tempi dei pogrom zaristi in Russia: è Israele la patria, reale o potenziale, di tutti gli ebrei ed in particolare di quelli perseguitati. Anche la dissacrazione dei cimiteri ebraici ha un valore simbolico da non travisare: con questa si vuole cancellare l’identità ebraica, annullare il ricordo della Shoah, umiliare parenti e discendenti di quei morti rinnovando il loro dolore, sottolineare la diversità dell’ebreo in un contesto di persone normali, di buoni cittadini leali, dal quale devono essere emarginati.
Infine, come hanno affermato Napolitano, Mattarella ed ora anche Macron, e come stabilisce senza equivoci la definizione ufficiale di antisemitismo che l’Unione Europea invita gli stati membri ad adottare, odiare Israele e rifiutare il sionismo equivale ad odiare gli ebrei.