“Per cominciare mandiamo un applauso ai giovani di Amsterdam. Un applauso a tutti i giovani, ragazzi e ragazze, che hanno dato una lezione”.
E’ così che sabato 9 novembre, a Milano, Mohammad Hannoun, a capo dell’Associazione Palestinesi in Italia si è rivolto ai suoi seguaci che sventolavano bandiere palestinesi e mostravano una foto di Yahya Sinwar, leader di Hamas ucciso a inizio ottobre dall’IDF a Gaza.
Gli applausi invocati da Hannoun sono chiaramente nei confronti dei delinquenti che giovedì 7 novembre, dopo la partita Ajax-Maccabi Tel Aviv, hanno teso delle imboscate ai tifosi del Maccabi in varie parti della città. I tifosi israeliani sono stati aggrediti, inseguiti, alcuni gettati nei canali, picchiati, accoltellati e investiti con le auto; i loro cellulari e passaporti sono stati rubati e le loro informazioni personali diffuse sul web. Si sente addirittura uno dei tifosi aggrediti urlare: “Non sono ebreo, non sono ebreo”, nel tentativo di salvarsi dai teppisti islamo-nazisti. Una scena agghiacciante che ricorda i tempi più oscuri e drammatici del 20° secolo.
Aggressioni pianificate, coordinate nelle chat e con la complicità di alcuni tassisti che hanno condotto a tradimento i tifosi nelle mani dei violenti, fornendo anche informazioni sugli spostamenti degli israeliani e su dove pernottavano.
Tutto ciò per Hannoun sarebbe “una lezione data”. Chi lo conosce non può certo stupirsi, visto che da lungo tempo il soggetto in questione utilizza i propri account di Facebook per glorificare terroristi di Hamas come Yahya Ayyash e Saleh al-Arouri.
A Hannoun piace invocare applausi dal palco nei confronti di violenti e facinorosi, e infatti nel marzo del 2024, durante una manifestazione in stazione Centrale a Milano, aveva affermato: “Concludo, con un applauso al popolo giordano, ai ribelli in Giordania che hanno obbligato il sistema di chiudere l’ambasciata israeliana. Invitiamo tutti i popoli arabi di fare lo stesso per cacciare via tutte le ambasciate israeliane, di chiudere e di trasformarle in centri per la resistenza. Un applauso alla resistenza dello Yemen, un applauso alla resistenza del Libano, dell’Iraq…”.
La “resistenza” invocata da Hannoun include Hezbollah, le milizie sciite iraniane in Iraq e gli Houthi. Il 13 ottobre 2023, Hannoun aveva utilizzato il pulpito del Centro Islamico di Genova per attaccare i paesi che sostengono Israele, tra cui l’Italia.
Appena tre giorni dopo l’eccidio del 7 ottobre 2023, durante una manifestazione pro-palestinese nei pressi di Piazza Duomo a Milano, Hannoun aveva dichiarato ai microfoni di Rai3 che l’attacco di Hamas era “legittima difesa”.
A questo punto molti si chiederanno come mai a Hannoun sia ancora permesso di tenere comizi, viste le sue esternazioni. La faccenda è in realtà ben più grave, perché a inizio ottobre 2024 il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha sanzionato Hannoun indicandolo come membro e finanziatore di Hamas. Nel comunicato del Dipartimento del Tesoro si legge:
“Mohammad Hannoun (Hannoun) è un membro di Hamas con sede in Italia che ha fondato la Charity Association of Solidarity with the Palestinian People, o Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (ABSPP), un ente di beneficenza fittizio situato in Italia che apparentemente raccoglie fondi per scopi umanitari, ma in realtà aiuta a finanziare l’ala militare di Hamas. Come dirigente dell’ABSPP, Hannoun ha inviato denaro a organizzazioni controllate da Hamas almeno dal 2018. Ha sollecitato finanziamenti per Hamas con alti funzionari di Hamas e ha inviato almeno 4 milioni di dollari ad Hamas in un periodo di 10 anni…Hannoun e ABSPP sono stati designati per aver materialmente assistito, sponsorizzato o fornito supporto finanziario, materiale o tecnologico, oppure beni o servizi a sostegno di Hamas”.
Sempre ad ottobre 2024, la European Leadership Network (Elnet) ha pubblicato un dossier su Hamas in Europa dedicando la parte italiana proprio a Hannoun e soci (tra cui Suleiman Hijazi, Raed Dawoud e Raed al Salahat).
Nel 2021, dopo diverse segnalazioni all’Antiriciclaggio, l’Unicredit sospese l’operatività sui conti dell’ABSPP per una serie di anomalie: dalla mancata iscrizione al registro dell’Agenzia delle Entrate alla massiccia movimentazione di contante, in alcuni casi a soggetti iscritti nelle black list dei database europei. Nel dicembre 2023 anche Poste Italiane aveva chiuso il proprio rapporto con l’associazione. Subito dopo erano stati PayPal ed altri operatori tra cui Visa, Mastercard e American Express a bloccarne le transazioni.
In seguito alla chiusura dei conti bancari, Hannoun aveva chiesto ai suoi sostenitori di consegnare direttamente denaro contante presso le rispettive sedi della sua associazione.
Nel febbraio del 2024, Hannoun aveva poi lanciato una nuova iniziativa per un “convoglio umanitario per Gaza” usufruendo di un IBAN intestato a Modestino Preziosi (testimonial dell’iniziativa), ex maratoneta, guardia privata CPO e che appare anche come “analista” assieme ad altri italiani sul sito di un’università somala con sede a Baidoa, la South West State University. E’ tra l’altro risultato molto difficile avere informazioni su tale università che sembrerebbe non più attiva e che ben pochi a Baidoa sembrano conoscerne presenza e attività. Nel contempo è anche nata una nuova associazione benefica onlus pubblicizzata da Hannoun sui social e denominata “Cupola d’Oro”, con un nuovo IBAN. Va puntualizzato che le autorità israeliane hanno chiesto in più occasioni a quelle italiane di intervenire sulle attività di Hannoun.
In seguito alle sanzioni del Dipartimento di Stato USA, la Procura di Genova ha reso noto che potrebbe aprire una nuova inchiesta su Mohammad Hannoun se dagli Stati Uniti dovesse pervenire documentazione utile per ulteriori accertamenti. Ben venga. Alcune domande sorgono però spontanee: in primis, se Hannoun opera in Italia, per quale motivo si è dovuto muovere il Dipartimento del Tesoro americano? Perché sono gli USA a dover fornire documentazione utile? Attenzione, ben venga il coinvolgimento di Washington, è di fondamentale importanza, ma qualche perplessità è lecita.
In secondo luogo, per quale motivo a Hannoun è ancora permesso di tenere comizi dai contenuti più che evidenti, quando le autorità italiane sono invece intervenute repentinamente su predicatori e internauti che diffondevano contenuti filo-jihadisti? Individui che avevano tra l’altro meno seguito e ruoli certamente non di primo piano in ambito di attivismo, come nel caso di Hannoun? Il soggetto in questione ha “applaudito” i responsabili delle aggressioni di Amsterdam. C’è da augurarsi che nessuno possa essere ispirato da ciò per possibili emulazioni.