Un nuovo brutto episodio in Francia è destinato ad incrementare il livello di attenzione in tema di antisemitismo. Il passeggino di una bambina di appena 14 mesi è stato intriso di un composto chimico, probabilmente acquaragia, e la piccola è stata ustionata dalla sostanza dopo esserne venuta a contatto.
E’ accaduto in provincia di Lione, ma ad alimentare i sospetti sulla probabile matrice antisemita del gesto è un dettaglio inquietante: la bimba è figlia di un rabbino. Gli inquirenti indagano per far luce sull’episodio, ma è scontata l’origine dolosa.
Il passeggino era stato lasciato incustodito sul pianerottolo davanti all’abitazione per alcune ore, durante le quali i genitori non erano in caso e la piccola era affidata alle cure della nonna.
La mattina, è stata la stessa nonna a far sedere la bimba di 14 mesi sul passeggino. La piccola però ha subito cominciato a piangere e strillare, tanto che la nonna si è accorta che ci fosse qualcosa di strano e l’ha presa in braccio. E’ in quel momento che si è resa conto del passeggino lacerato in alcune parti e soprattutto delle ustioni sul corpo della bambina, già ben visibili.
Alla piccola è stata data una prognosi di otto giorni per ustioni di primo grado, mentre la famiglia ha presentato una denuncia contro ignoti.
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L’episodio ha avuto un certo rilievo in Francia (oltre alla fonte principale Le Parisien, ne hanno parlato Le Figaro, France Soir, l’israeliano Times of Israel e altri giornali e siti) dopo che le foto della bimba ustionata e del passeggino sono state rese pubbliche dal BNVCA (ufficio nazionale francese di vigilanza contro l’antisemitismo), soprattutto perché sembra esserci una preoccupante escalation di episodi riconducibili all’antisemitismo in tutto il Paese. Gli ultimi due sono accaduti nella cittadina di Sarcelles, dove prima ad una ragazzina ebrea di 15 anni è stato rotto lo zigomo con un pugno in faccia e poi un bambino di 8 anni che indossava la kippah è stato aggredito per strada. Nell’ottobre 2016 è stato ucciso un consigliere comunale ebreo nella città di Créteil, ad aprile 2017 invece una donna ebrea è stata accoltellata e gettata dalla finestra da un vicino di casa musulmano a Parigi. Quest’ultima si chiamava Lucie Sarah Halimi, stesso cognome di Ilan, orrendamente torturato per giorni e poi lasciato morire da un gruppo di fanatici islamisti nel gennaio 2006. Sono tutti omicidi o aggressioni di matrice antisemita, come la strage all’Hyperkosher di Parigi nel gennaio 2015 e quella nella scuola ebraica di Tolosa nel 2012.