“Non mi sono ancora espressa sul fatto che il nostro Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, abbia vietato l’accesso al nostro territorio del Dott. Tareq Al Swaidan, perchè è stata una notizia sconvolgente. I quotidiani nazionali, così come le motivazioni di Alfano, fanno notare che sia un estremista e che sia una minaccia per il nostro paese. Questo perchè? Per le ferme posizioni contro il governo sionista israeliano, che perpetra un genocidio senza fine, che attua politiche oppressive e di colonizzazione illegale e disumana. Ecco, io Tareq Swaidan l’ho ascoltato tante volte, ho partecipato ad eventi in Italia in cui era relatore e da lui ho potuto realizzare l’importanza del ruolo dei giovani nella nostra società. Da lui ho imparato che devo servire questo paese, che devo essere parte integrante di esso e per questo devo ampliare i miei studi, le mie riflessioni e i miei orizzonti. Ho potuto imparare proprio da lui, che il ruolo della Donna è fondamentale sia per la comunità musulmana sia per la società italiana ed europea. Mi fa male sapere che proprio lui è stato messo nella lista nera del nostro paese, perchè nuovamente l’Italia ha perso l’occasione di offrire ai propri cittadini, soprattutto giovani, la possibilità di formarsi e di avere una visione realistica e genuina dell’Islam. Il nostro paese continua a bloccarci, si parla di moschee come covo di terroristi, quando nulla di più falso si potrebbe dire. Lo ripeto, rinchiuderci in una bolla di frustrazioni, delusioni e rabbia, non è affatto buona cosa. I terroristi trovano spazio laddove vi è una mancanza di opportunità per distinguere la vera fede da quella fasulla, falsificata, bestemmiata.”
Questo post è stato pubblicato da Chaimaa Fatihi, la giovane musulmana molto amata dai salotti televisivi la quale si occupa delle pubbliche relazioni del GMI (Giovani Musulmani Italiani). Su di lei qualche tempo fa abbiamo scritto un breve articolo proprio su queste pagine. Bene, eccola di nuovo a difesa di un estremista pericoloso come Tareq Al Swaidan, il quale, non molto tempo fa in una delle sue arroventate prediche incitava alla guerra santa contro Israele. Al Swaidan, Fratello Musulmano fin nelle midolla, doveva venire in Italia su invito della Associazione Islamica italiana degli Imam e delle guide religiose. Già questo la dice lunga sull’Associazione in questione. A seguito di una interrogazione parlamentare, il Ministro dell’Interno Alfano ha proibito al predicatore l’ingresso in Italia.
La “moderata” Fatihi lo difende. Le “fa male sapere che proprio lui”, bandito negli Stati Uniti e dal Belgio non possa venire nel “nostro” paese. Qui il plurale “nostro” si presta a uno slittamento semantico. “Nostro” di chi? Ancora degli italiani non musulmani per la maggioranza. Ancora no. Scristianizzati quanto si vuole, laici quanto si vuole, ma ancora non musulmani.
Secondo la ventiduenne “moderata” lui, Al Swaidan ci priva dell’occasione di potere avere una visione “realistica e genuina” dell’Islam. E in questo la Fatihi ha maledettamente ragione. In quanto Al Swaidan rappresenta realisticamente l’Islam, soprattutto quando dice che la Palestina non può essere “liberata” se non attraverso il jihad:
“Nulla può essere ottenuto se non attraverso il sangue. Gli ebrei incontreranno la loro fine per mano nostra”. Posizione esattamente analoga a quello del suo boss, il defunto Padrino musulmano Hasan Al Banna, fondatore del principale gruppo fondamentalista musulmano del Novecento, i Fratelli Musulmani e collaboratore e sodale del Mufti filo nazista di Gerusalemme Amin Al Husseini. Dobbiamo ai Fratelli Msulmani, tra le altre cose, la diffusione del “Mein Kampf” nel mondo arabo.
Per Al Swaidan in ottemperanza al Corano e agli insegnamenti di Sayyid Qutb, il grande ispiratore dei Fratelli Musulmani e autore di uno dei più espliciti e roventi testi di antisemitismo mai scritti, “La nostra lotta contro gli ebrei” del 1950, gli ebrei sono “il più grande nemico”, e come tali vanno distrutti.
Da Al Swaidan discendente ideologico di Qutb, la “moderata” Fatihi ha imparato tante cose, non ne dubitiamo, e forse, tra quelle che ha imparato c’è anche ciò che Al Swaidan ha dichiarato senza mai essere smentito:
“Tutte le madri della nazione islamica-non solo le madri palestinesi- dovrebbero allevare i loro bambini nell’odio dei figli di Sion. Noi li odiamo. Sono i nostri nemici. Dobbiamo instillare questo odio nell’anima dei nostri bambini finché non sorga una nuova generazione che li cancelli dalla faccia della terra. Ciascuno di noi quando lascerà questa sala dovrebbe contemplare un piano su come cancellare Israele”. Adolf Hitler non avrebbe saputo dire meglio.
Non dubitiamo nemmeno un istante che la “moderata” Fatihi sottoscriva questo discorso, un discorso “realisticamente” islamico, sulla cui rigorosa adesione al purismo dei Fratelli Musulmani il cui programma venne ripetuto con aggiunte personali dall’ex presidente egiziano Morsi non abbiamo molto da aggiungere:
“Il Corano è la nostra costituzione, il Profeta Maometto è il nostro leader, il jihad è la nostra strada e la morte per Allah è la nostra più nobile aspirazione…sharia, sharia, e infine sharia. Questa nazione godrà di benedizione e rinnovamento solo attraverso la sharia islamica”.
Da Al Swaidan, la Fatihi ha anche “imparato” che il ruolo “della donna è fondamentale sia per la “società musulmana sia per la società italiana ed europea” e Al Swadan essendo un Fratello Musulmano (come l’egiziano Yasser Arafat) non può non condividere ciò che affermava Morsi. Sharia, sharia e infine sharia.
Ma il bello, deve ancora venire. La Fatihi, alla fine del suo pezzo, in puro stile mafioso, non manca di sottolineare, rammaricata per l’ostracismo nei confronti del suo maestro, che “Rinchiuderci in una bolla di frustrazioni, delusioni e rabbia, non è affatto buona cosa”.
Chiaro no? La frustrazione genera rabbia, la rabbia può portare ad atti di violenza. Il terrorismo è generato dalla frustrazione (uno dei cavalli di battaglia della sinistra). Attenzione dunque a non avere invitato l’odiatore professionista Al Swaidan, l’incitatore alla distruzione di Israele. Attenzione. Così ci dice la PR musulmana.
Questo è l’Islam moderato e giovane che ci teniamo in casa.